Abbiamo un Capo della Polizia, ma abbiamo un questore?
Bergamo, 26 novembre 2013 - Comunicato stampa
Spett.le Redazione de L’Eco di Bergamo
Il SIAP di Bergamo ha apprezzato l’onestà e la chiarezza con cui il Capo della Polizia - Pref. Alessandro Pansa - ha rappresentato la condizione attuale della pubblica sicurezza nel nostro Paese. Ai rappresentanti delle istituzioni è richiesto giustamente di misurare le parole quando parlano pubblicamente perché non devono creare inutili preoccupazioni nella cittadinanza ma, al tempo stesso, non devono fare affermazioni che confliggono con la realtà: diversamente perdono di credibilità. Pertanto, in assenza di una vera azione politica di riorganizzazione delle forze di polizia, affermare che la riduzione di organico di 15 mila unità per la Polizia di Stato e altrettante per l’Arma dei Carabinieri realizzatasi negli ultimi 10 anni non può che ridurre la sicurezza offerta alla cittadinanza, conferma ciò che i sindacati di categoria denunciano ininterrottamente da tutto questo tempo.
Il SIAP al contrario non condivide il tono genericamente rassicurante del Questore di Bergamo - Dott. Finolli - quando dice che in città la questione è solo di “ottimizzare al meglio le risorse”. Senza indicare quali e come farlo. I problemi legati alla situazione di organico, mezzi e strumenti è ben nota all'opinione pubblica. Le rassicurazioni pubbliche vuote di significato hanno il sapore della presa in giro, soprattutto in un momento storico come questo in cui i cittadini chiedono sicurezza e soprattutto onestà intellettuale. Per questo non si può che condividere pienamente il commento di Paolo Doni sull’Eco di oggi.
Infatti, se la Legge di stabilità in discussione in Parlamento prevede un altro taglio degli straordinari per le forze di polizia e la reiterazione del blocco del turn-over (i pensionati sono sostituiti solo parzialmente), se la squadra mobile di Bergamo vanta nei confronti dello Stato un enorme arretrato di straordinario, come fa il questore di Bergamo a promettere ai commercianti una maggiore presenza di pattuglie nelle ore serali? Con quale personale e quali mezzi economici intende perseguire questo obiettivo? Per impiegare i poliziotti in determinati orari non contrattati o per programmare servizi in regime di straordinario occorre coinvolgere le rappresentanze sindacali cosa che ad oggi non è stata fatta.
Per un uomo di Stato che dice esattamente come stanno le cose ce ne sono altri che preferiscono, contro ogni evidenza, continuare a dire che le cose vanno bene. I poliziotti di Bergamo sono già ben spremuti: che cosa può cavarne di più il Questore di Bergamo, candire la buccia?
Come al solito tocca ai sindacati di categoria dire cosa occorre fare: ridefinire integralmente le giurisdizioni territoriali e le competenze per materia di tutte le forze di polizia affinché non vi sia più alcun genere di sovrapposizione (sulla droga solo la guardia di Finanza, sull’ordine pubblico solo la Polizia di Stato, nelle città solo la questura, nei paesi solo l’Arma dei Carabinieri, ecc...). I questori e i comandanti avranno meno occasioni di fare conferenze-stampa, avranno meno visibilità e, magari, saranno anche qualcuno di meno, ma il personale sarà “sfruttato” in maniera più ottimale e sebbene con organici inferiori gli apparati di sicurezza funzionerebbero meglio con una spesa inferiore (o a parità di spesa con strumenti e stipendi migliori a tutto vantaggio dei risultati).
Da qualche parte che conta qualcuno ascolta?