LETTERA APERTA AL SIGNOR QUESTORE

Il segretario scrive al Questore

-leggi la risposta allegata-

 LETTERA APERTA AL QUESTORE DI CATANIA
 DOTT. MARCELLO CARDONA


Egregio Signor Questore, la Sua venuta a Catania ha sicuramente portato una ventata di ottimismo e dinamismo, apprezzato dal personale. Numerosi i colleghi che ci interpellano sia per esternarci apprezzamenti sulle “voci” che percorrono i corridoi e gli uffici, altri per curiosità altri per timore di spostamenti dagli uffici o da contesti di lavoro abituali. Naturalmente noi ben sappiamo quali sono le intenzioni del Questore se non il bene del personale e le naturali azioni di ottimizzazione delle risorse disponibili, d’altronde Lei aveva ben spiegato durante il Suo insediamento e in tutte le occasioni d’incontro i progetti da effettuare così come ha constatato e ammesso la disastrosa situazione logistica e strutturale. Il Siap, condivide numerosi aspetti dei suoi discorsi ed è al suo fianco, lo abbiamo detto durante gli incontri, lo abbiamo scritto, il sindacato che rappresento è consapevole delle difficoltà della Questura ma è anche il sindacato della base, il sindacato che chiede il rispetto delle regole e soprattutto che i sacrifici siano equamente distribuiti. Lei Signor Questore ha fino ad ora dato prova tangibile che accetta di buon grado ogni stimolo a prescindere da chi propone il miglioramento o la correzione del nostro sistema e il tutto solo ad esclusivo beneficio del cittadino che ognuno di noi ha giurato di difendere e servire. Noi sindacato abbiamo l’onere di rappresentarle le difficoltà in cui opera il dipendente e ad oggi non possiamo dire il contrario sulla Sua grande attenzione per il personale amministrato. Non possiamo dire però altrettanto da parte di taluni che ancora oggi forse non hanno ben compreso che è finito il tempo di privilegi dovuti alla posizione gerarchica o di posizione lavorativa. Il Siap ha criticato anche aspramente alcuni dirigenti/funzionari ma sempre nel rispetto dei ruoli e non lesina certamente nel dire che alcuni di questi dirigenti, se pur criticati nelle applicazioni delle regole dettate dall’A.N.Q. o di governance del personale, sono uomini e donne che lavorano per l’amministrazione e non si approfittano della loro posizione gerarchica con privilegi di basso profilo. Abbiamo e critichiamo la gestione del personale da parte di taluni dirigenti, ma mai diremo che costoro nonrispettano le regole comuni che non diano esempio di comportamento. Dirigenti di prima linea che lavorano più del proprio personale come lo sono tanti altri funzionari che in silenzio e con grande modestia eseguono con diligenza compiti senza far pesare la propria funzione. Purtroppo tra questi esistono coloro che, anche mascherandosi da tutori, difensori del personale , pensano di essere al di sopra delle regole che la propria posizione gli dia l’impunità, che non sono assolutamente d’esempio poiché trasudano arroganza nei comportamenti e macchiano il lavoro sapiente di tanti colleghi. Questore lei chiede sacrifici al personale e noi siamo con Lei, ma le chiediamo che questi sacrifici siano condivisi da tutti, dai funzionari o dirigenti e quest’ultimi si confrontino con il personale, loro collaboratori che svolgono funzioni importanti per la collettività e che si mettano anche loro a disposizione della collettività.
Queste sono le condizioni per chiedere sacrifici e collaborazione, i privilegi e i privilegiati devono essere colpiti a prescindere la funzione esercitata.

Grazie

Il Segretario Gen. Provinciale
Dirigente Nazionale SIAP
Tommaso Vendemmia