ADNKRONOS - Cina: Tiani, 'stazioni polizia cinesi? Se vero gravissimo e ferita a nostra democrazia'*
''Prendo atto di quanto riportato dai maggiori quotidiani nazionali sulla denuncia dell’ong Safeguard Defenders per presunte attività della polizia cinese in Italia espletate al di fuori degli accordi bilaterali di cooperazione internazionale, utilizzando tra l’altro propri uffici insediati in diverse città del nostro paese. (...)
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Se tutto ciò rispondesse al vero e trovasse riscontro sarebbe un fatto di inaudita gravità e una ferita alla nostra idea di democrazia''. Lo dichiara all'Adnkronos il segretario generale del Siap, Giuseppe Tiani, commentando il report di Safeguard Defenders, secondo cui la Cina disporrebbe di 102 "stazioni di polizia" nel mondo, di cui 11 in Italia, per monitorare la popolazione cinese e costringere i dissidenti al rimpatrio.
''Secondo la ong spagnola - sottolinea Tiani - si tratterebbe di una vera e propria attività di repressione della polizia cinese operata in un paese come l’Italia, che, nonostante le sue criticità di sistema, certamente è tra le nazioni più democratiche e culla dei diritti di espressione e delle libertà politiche. Riterrei imbarazzante se nei rivoli degli accordi sottoscritti dai nostri Governi a partire dal 2015 in poi ci fosse stato lo spazio inconsapevole che potrebbe aver favorito spregiudicate attività di una polizia straniera al di fuori di accordi, canonizzati e ben disciplinati''.
''Considerata la delicatezza della materia di cui si discute, per il riverbero che la stessa ha in tema di diritti umani, così come per le libertà civili, religiose e politiche, se tutto quello che è stato scritto dai giornali dovesse avere un fondo di verità chi ha sottoscritto quegli accordi apra una autentica e profonda riflessione", conclude Tiani, secondo cui "per alcuni gruppi politici la sicurezza è un ininfluente orpello".