Serve un piano straordinario di assunzioni e finanziamenti adeguati per equipaggiamenti e stipendi. Il tentativo di spostare il problema delegando ai privati, rischia di inficiare la funzione pubblica della sicurezza di cui parla la nostra Carta, con il pericolo concreto di discriminare e ampliare il divario con le aree più povere e isolate del paese''. Lo dice all'Adnkronos il segretario generale del Siap, Giuseppe Tiani, dopo che un milanese di 46 anni è stato accoltellato a Termini domenica scorsa.

''Diversamente chiediamo al Governo di aprire un confronto che stiamo chiedendo da tempo, necessario per discutere e affrontare il tema di un nuovo modello di sicurezza, se la politica vuole abbandonare l’idea della sicurezza partecipata e urbana per quella condivisa, non solo dai cittadini (comitati per la sicurezza) ma anche dalle componenti private come la Fs Security - aggiunge - La sicurezza pubblica è materia delicata e dai risvolti imprevedibili come l’esperienza insegna, non ci sono panacee salvifiche se non ci si muove in un ambito di riforme sistemiche che, devono, avere al centro, quale dominus della governance del sistema sicurezza l’Autorità Nazionale, Provinciale (prefetto e questore), locale (questore e dirigenti dei commissariati distaccati di Ps) a cui la legge affida le responsabilità e il coordinamento come disciplinato dalla L. 121/81 ancora oggi non applicata con lo spirito con cui fu varata''.

''Il bene sicurezza non può essere strumento utile per le battaglie politiche, se poi non si è conseguenti nella risoluzione dei problemi - conclude - Riteniamo che uno Stato dai grandi valori civili debba utilizzare modelli di prevenzione che necessitano di uomini e donne che possano controllare il territorio in maniera adeguata non vanificando lo spirito pubblico e unitario della Repubblica''.