LA RIVISTA DEL SIAP GENNAIO 2013

LA RIVISTA DEL SIAP GENNAIO 2013

una politica che aveva l’obiettivo di legittimare in alcuni casi, e di oscurare in altri, la scelta infausta dei tagli lineari, che hanno ridotto drasticamente i fondi destinati al funzionamento dei servizi di polizia. Rammentiamo tutti le infelici dichiarazioni dei Ministri La Russa e Brunetta sui poliziotti, mentre legittimavano l’uso dei militari nell’operazione ”strade sicure” e il relativo investimento, o l’idea della Lega Nord sulle ronde per la sicurezza dei cittadini, un modello che noi certamente non potevamo e non possiamo condividere.

La decantata specificità del nostro lavoro di quella campagna elettorale è rimasta una chimera,
così come gli impegni assunti in materia di riordino delle carriere, tema a noi molto caro, riforma che resta prioritaria nell’agenda sindacale del S.I.A.P., anche se, abbiamo dovuto prendere atto ancora una volta, nonostante i nostri sforzi, che l’argomento riordino è rinviato alla prossima legislatura. Pesanti le limitazioni per il reclutamento e la formazione dei giovani poliziotti, oltre al gravissimo congelamento dei rinnovi contrattuali, che ha determinato una chiara erosione del nostro reddito e del principio costituzionale sancito nell’art. 36, a proposito della “proporzione della retribuzione rispetto alla quantità e qualità lavoro, che deve essere sufficiente ad assicurare al lavoratore e la sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Nell'ultimo anno di legislatura il Governo degli aristocratici tecnici, nel tentativo di riequilibrare la politica economica e di bilancio ha cercato di riformare in peius il nostro sistema previdenziale; tema questo che siamo riusciti ad eludere per il momento, e solo a seguito di una durissima vertenza del Sindacato dei
Poliziotti, nonostante l’evidente tentativo di delegittimare l’azione e il ruolo del sindacato posto essere dai governi Berlusconi e Monti. Abbiamo registrato positivamente il ridimensionamento dell’originario blocco del turn over di personale, un risultato frutto del nostro lavoro e del nostro impegno, condiviso e sostenuto nelle aule parlamentari dal presidente del Forum Sicurezza. Ciò nonostante registriamo con amarezza come la spending review oltre a tagliare le risorse alla sicurezza, abbia avuto l’effetto di cancellare il tema dall’agenda politico elettorale. Ritengo che l’efficienza degli apparati di sicurezza e la valorizzazione del lavoro e
della dignità professionale dei poliziotti, debba essere il risultato di un’idea culturale e politica diversa, anche per ciò che attiene alla tutela dei valori espressi dalla legalità, la quale non può essere erroneamente considerata, come campo di azione esclusivo di altri poteri del nostro Stato.