MENSE DI SERVIZIO - Esito riunione
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E’ stata pertanto l’occasione per ribadire che le criticità precedentemente segnalate, non sono state ancora sanate, a prescindere dal prestare servizio in sedi disagiate o ordinarie si evidenzia il fatto che il richiamo alle circolari n. 750.C.1/1664 del 13 giugno 2001 e n.750.C.1/4296 del 15 novembre 2001, oltre a stabilire le fasce orarie e le fattispecie di impiego che danno diritto al beneficio della mensa di servizio o al buono pasto (ticket restaurant), richiamano alcune circostanze che escludono il personale dal beneficio in argomento. Quella più incomprensibile, più volte denunciata da questa O.S., è l’esclusione da tale beneficio al personale che alloggia nello stabile ove presta servizio. Per assurdo l’Amministrazione esclude dal beneficio dei pasti coloro che, sempre per esigenze e regole stabilite dalla stessa Amministrazione, sono stati assegnati anche a migliaia di chilometri dalla propria abitazione. A questi in definitiva si chiede di pagare la mensa di servizio, tra l’altro con importo riderminato a €5,50, diversamente dal restante personale che magari effettua il medesimo servizio e negli stessi orari che invece beneficia della mensa gratuita per il solo fatto che non usufruisce di alloggi di servizio ubicati nello stesso stabile ove prestano servizio. E’ appena il caso di ricordare a codesto Ministero che negli alloggi di servizio non sono presenti delle cucine che permettano a questo personale di potersi preparare autonomamente dei pasti e tanto meno, per ragioni di sicurezza, è permesso a questi ultimi di poter utilizzare nei propri alloggi fornetti a gas o elettrici per poter ovviare a ciò. Di fatto si penalizzano maggiormente coloro che sono già stati penalizzati nell’assegnazioni delle sedi, sempre per esigenze dell’Amministrazione. Altra situazione incomprensibile è l’esclusione da tale beneficio del personale che effettua turni servizio 13/19 e 19/24 o 01, ma non inseriti turnazioni stabilmente organizzate in 24 ore, come se il personale non turnista non avesse le medesime difficoltà degli altri nella consumazione dei pasti in quelle griglie di orario.
Per ciò che attiene nello specifico le sedi disagiate, il SIAP ha sottolineato che, per quei colleghi, considerate le particolari e disagevoli condizioni d’impiego, ambientali e territoriali di quegli uffici, il diritto alla consumazione gratuita dei pasti debba essere giustamente svincolata dagli orari canonici, bensì al solo fatto che nella giornata abbia effettuato un turno di servizio. Questa O.S., infatti, ha chiesto più volte che il diritto al pasto venga garantito almeno per il pranzo dopo il turno 24/07 o 01/07.
Nei servizi di O.P., qualora il personale per ragioni di servizio sia impossibilitato a raggiungere le mense o gli esercizi privati di ristorazione convenzionati, l’erogazione del pasto completo veicolato sul posto debba non solo consumarsi in condizioni dignitose, ma venga fornito da ditte specializzate in catering mediante appositi contenitori con vaschette separate ed igienicamente predisposte all’accoglimento e conservazione dei pasti caldi. Le ditte devono anche essere in grado di poter somministrare cibi e pietanze per il personale che ha determinate intolleranze alimentari.
Abbiamo accolto favorevolmente, ancorché richiesto da questa O.S., l’avvio della somministrazione dei generi di conforto coi buoni pasto (ticket) in formato elettronico ed abbiamo chiesto di essere messi a conoscenza della tempistica per l’avvio e la messa a regime della nuova procedura.
Al termine della riunione l’Amministrazione ha espresso la volontà di elaborare una nuova bozza di circolare contenente le diverse segnalazioni ed indicazioni emerse nel corso del confronto da rendere pubblica indicativamente per fine febbraio.
Come di consueto, non mancheremo di informare sul proseguo dell’iter che porterà alla definitiva stesura della circolare in argomento.
Roma, 22 febbraio 2019
La Segreteria Nazionale
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