Lettera aperta agli iscritti Siap e Siulp
Bergamo, 12/01/2012 - Lettera aperta - Polizia Stradale
In genere non ci appassiona polemizzare con le altre sigle sindacali con le quali, viceversa, cerchiamo un dialogo per costruire azioni utili a tutta la categoria. Negli ultimi anni, infatti, alcune vertenze che hanno visto schierate tutte insieme le organizzazioni sono partite proprio da noi. Però non è la prima volta che il Segretario Generale del Siulp risponde con un comunicato ad un nostro intervento presso qualche dirigente. Un cortocircuito che non può essere taciuto! Per questa ragione tra noi del Siap si è discusso sull’opportunità di rispondere o lasciar cadere la provocazione. Abbiamo deciso di rispondere perché essere corretti - come cerchiamo di essere sempre - non esclude la possibilità di ribadire le proprie opinioni con fermezza. Soprattutto quando veniamo offesi e accusati falsamente. Non c'interessa il tono scortese con cui gli altri si rivolgono a noi: ciascuno si esprime per quel che è. Per cui vogliamo in primo luogo rassicurare chi ha temuto per noi che non solo non “abbiamo perso la Trebisonda”, ma che anche “Cappuccetto rosso” sta benissimo e che “le uova nel paniere” sono tutte integre (giusto per citare alcune espressioni care al Segretario Generale del Siulp).
A dire il vero, chi conosce direttamente la vicenda non avrebbe avuto bisogno di ulteriori spiegazioni ma il Segretario Generale del Siulp non si è limitato ad esprimere il proprio dissenso circa l’iniziativa del Siap: sopraffatto dal proprio impeto ha finito per dire cose non vere. Lo scopo della nostra azione sindacale è quello di tutelare i diritti di tutti i colleghi e, naturalmente, gli interessi dei nostri associati. Solo il Segretario Generale del Siulp vede nelle nostre domande al Dirigente un accanimento verso un suo tesserato. Il Dirigente, invece, ha dato risposte evasive - non sono a conoscenza... devo verificare... chiederò formali chiarimenti... - o ha rinviato la risposta al termine di un consulto con il responsabile dell’Ufficio Personale.
Certo, può essere “sconcertante” per il Segretario Generale del Siulp apprendere che gli incontri con i dirigenti possono essere verbalizzati e resi pubblici, così come può essere “scioccante” constatare che il proprio dirigente viene pubblicamente contestato e smentito da un altro sindacato in quanto applica in modo sbagliato le regole da lui interpretate quale responsabile dell’Ufficio Personale. Però il Segretario Generale del Siulp teme che esistano solo a Seriate “situazioni ambientali che nella gestione dei servizi penalizzano alcuni colleghi”. Ci sembra proprio di vedere il bue che dà del cornuto all’asino! Siccome il Siap non ha paura di denunciare pubblicamente prevaricazioni e ingiustizie, sentiamo forte l’esigenza di dar voce a tutti quei colleghi che in più di un’occasione, rappresentando fatti concreti, si sono lamentati del modo in cui il responsabile dell’Ufficio Personale coniuga il suo ruolo istituzionale con quello di Segretario Generale del Siulp. A differenza di altri, noi del Siap, non pensiamo affatto che “troppi diritti ai colleghi non vanno bene perché così il sindacato perde potere”. Semplicemente perché noi non crediamo che il sindacato sia un potere bensì che sia l’unico strumento per salvaguardare i diritti dei poliziotti e contrastare privilegi.
Cari colleghi, sappiate che il Segretario Generale del Siulp, che non manca di dispensare pubbliche lezioni di moralità e di sindacato, quando agisce quale responsabile dell’Ufficio Personale, impone ad alcuni colleghi il turno 01/07 dopo la giornata di riposo Avis sebbene la normativa non lo permetta. Sappiate che chiede ai colleghi di presentare domanda di “permesso breve” anche per spostare la “lunga” da un giorno all’altro della stessa settimana in un’inutile vessazione visto che in tutta Italia si usa il “cambio turno a richiesta”. Sappiate che è riuscito a ritardare - con la complicità del dirigente che non ha saputo imporre la propria autorità - l’applicazione di un diritto molto importante come “l’orario flessibile” in entrata, quello previsto dall’art. 10 ANQ, perché tanto lui era già riuscito a farlo ottenere ad alcuni colleghi sotto forma di concessione (peccato che non risultava sull’ordine di servizio con lampanti questioni legate alla copertura in itinere). Per se stesso, però, ha invocato e ottenuto subito l’applicazione dell’art. 12 ANQ, prima ancora che la contrattazione decentrata fosse stata chiusa, risparmiandosi così un fastidiosissimo servizio notturno “anti stragi”. Riuscendo pure a vantarsene di fronte a diversi colleghi esterrefatti. Nonostante tutto ciò si permette tranquillamente di minacciare verifiche alla Sottosezione. Al Segretario Generale del Siulp ricordiamo che l'ultima volta che si è preso la briga di andare a controllare "le carte" a Seriate s'è preso una cantonata epocale. Nel corso dell'ultimo confronto semestrale, infatti, fece un controllo a tappeto di programmazioni, ordini di servizio, adesioni allo straordinario programmato, riposi compensativi, ecc..., senza trovare alcunché. Un collega aveva usufruito nello stesso mese di una ventina di riposi compensativi ma il Segretario Generale del Siulp non sapeva che l'art. 11 dell'ANQ consente di usarli anche l'anno seguente rispetto a quello in cui sono stati maturati. Per pensare male c'è sempre tempo ma qualche volta converrebbe leggersi le norme o magari verificare meglio le proprie informazioni.
Ci sia consentito infine un commento su una cosa cui teniamo davvero molto: il sindacato di polizia. Ci sono molte pagine gloriose ma tutti noi poliziotti sappiamo benissimo che ce ne sono altre che non gli fanno onore. Capiamo che nel 2011 il Siulp ha celebrato il proprio trentennale - sinceri auguri per tutti coloro i quali hanno creduto e credono in un grande progetto di sindacato confederale - ma per basse polemiche non avremmo scomodato i trent’anni di storia di un protagonista così importante della vita sociale del nostro Paese. Il modo di agire del Segretario Generale del Siulp è chiarissimo. Ci auguriamo che anche il nostro sia giunto forte e chiaro.
Cordiali saluti,