Statali, al via la tornata contrattuale per i rinnovi 2022-2024. Ancora proteste per l’anticipo una tantum decurtato
Fonte PAMagazine «Prende ufficialmente il via la tornata contrattuale 2022-2024». Così in una nota il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo.
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«Con la riunione di oggi all’Aran per l’accordo quadro sulla definizione dei comparti e delle aree di contrattazione – ha proseguito Naddeo – si avvia di fatto la tornata contrattuale 2022-2024 per il pubblico impiego. L’approvazione della legge di Bilancio per il 2024 renderà disponibili le risorse stanziate dal governo, pari a 8 miliardi di euro come confermato oggi dal ministro Paolo Zangrillo in visita all’Aran, per il rinnovo dei contratti e potranno avviarsi le trattative sulla base degli atti di indirizzo dei comitati di settore. Il prossimo incontro è previsto dopo la pausa natalizia». Ieri il numero uno della Funzione pubblica ha partecipato al brindisi di Natale dell’Aran, portando il suo saluto. «Grazie a tutti i dipendenti, dirigenti e al presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, per l’imponente ed entusiasmante lavoro di squadra, condotto per tutto il 2023», ha detto Zangrillo. Aggiungendo: «Il lavoro svolto ha portato alla chiusura di tutti i contratti del triennio passato, con l’eccezione dell’area Istruzione e Ricerca, in fase di completamento. Ora pronti ad avviare la nuova stagione contrattuale 2022-2024, per cui la legge di Bilancio in approvazione ha stanziato otto miliardi».
Proteste
Nell’attesa dei rinnovi continuano le proteste per l’anticipo, decurtato, delle 13 mensilità dell’indennità di vacanza contrattuale 2024, aumentata di 6,7 volte. Un nostro lettore, per esempio, ci ha segnalato: «Su 800 euro di anticipo ho pagato 11.5% di trattenute previdenziali e assistenziali. In più sono stati considerati come acconto di reddito e ci ho pagato l’aliquota marginale Irpef, al 35%). Se invece me li avessero dati l’anno prossimo come arretrati, avrei pagato l’Irpef al 23.9%. Risultato: per avere un anticipo non chiesto ho pagato 11% in più». Così Massimo Battaglia, il segretario generale di Confsal-Unsa: «Ci aspettiamo, innanzi tutto, che gli aumenti del contratto nazionale che verranno, al pari del bonus appena decurtato, siano anche essi dichiarati neutrali ai fini del taglio del cuneo». E ancora. «Al governo chiediamo di garantirci subito, a inizio trattativa, che gli aumenti che concorderemo al tavolo negoziale non finiranno per scipparci una cifra pari se non maggiore sul fronte contributi-vo. Non potrà essere insomma, l’aumento contrattuale a far scattare la tagliola a quota 35 mila euro». Fonte PAMagazine
Roma, 21 dicembre 2023
la foto è tratta dal sito di PAMAgazine
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