Bozza Fornero
Varese, 8 ottobre 2012 - Osservazioni
Al Segretario Generale Dr. Giuseppe TIANI
Oggetto: Elaborazione proposta pensioni – SIAP Varese
Carissimo Segretario Generale,
la nostra struttura Provinciale ha elaborato una piccola bozza, affinché nei vari incontri per la Riforma del Sistema pensionistico venga, nel limite del possibile, tenuto conto del nostro punto di vista.
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ARMONIZZAZIONE PREVISTO DAL COMMA 18 ART. 24 D.L. n. 201 DEL 0 6/12.2011 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA L. n. 214 del 22/12.2012.
OSSERVAZIONI:
Lo schema di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico del personale comparto difesa-sicurezza e comparto Vigili del Fuoco e soccorso pubblico, così come articolato e cioè finalizzato all’esclusivo e progressivo innalzamento dei requisiti attualmente previsti per l’accesso alla pensione di anzianità o vecchiaia, NON tiene affatto conto delle peculiari e specifiche attività del personale dei comparti in questione e, in particolare, del personale della Polizia di Stato.
La bozza governativa anche se prevede l’incremento anagrafico graduato nel tempo, non fa riferimento alcuno ai compiti, agli obblighi ed alle limitazioni previste ed imposte al citato personale da leggi e regolamenti per assicurare quella imparzialità e correttezza necessaria a garanzia e tutela delle libertà costituzionali e democratiche della nostra Repubblica. Libertà civili garantite dalla diuturna difesa dell’ordine e sicurezza pubblica.
Nessun riferimento alcuno ai specifici ed imprescindibili requisiti di efficacia ed efficienza operativa richiesti al personale per i correlati impieghi in attività a dir poco usuranti.
Nessuna considerazione di quanto lo stesso governo nel D.L. 201/11 che testualmente, tra l’altro, recita :“sono adottate le relative misure di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, tenendo conto delle obiettive peculiarità ed esigenze dei settori di attività nonché dei rispettivi ordinamenti”
Il termine peculiarità ovvero specificità, non può essere usato per pura retorica, ma lo si deve utilizzare per il suo reale significato ovvero: “il particolare che si distingue dal generale”.
Particolare quindi e non generale, come particolare è l’attività svolta dalla Polizia di Stato che non può essere commisurata o paragonata alla stregua delle altre attività lavorative che seppure altrettanto rilevanti, non hanno quella “specificità” che le contraddistingue.
E’ del tutto evidente e riscontrabile la condizione d’impiego altamente usurante del personale del Comparto e della Polizia di Stato, impiego che presuppone il costante possesso di specifici e particolari requisiti di idoneità psico-fisici oltre al mantenimento di standard di efficienza operativa.
(s’immagini una compagnia del Reparto antisommossa composta da ultra 50enni che debba impattare ultras violenti ed agguerriti o l’unità ultra 50enne della volante che rincorre il ventenne scippatore)
Nel Decreto Legge “Salva-Italia” il Governo nell’adozione dell’armonizzazione all’accesso pensionistico prevede di tener conto delle “peculiarità” del Comparto, lo stesso Governo nella bozza dello schema “dimentica” di tenerne giusto conto.
Il Governo “preso” dal necessario salvataggio economico “dell’Azienda-Italia” prima di programmare per poi imporre normativamente gli incrementi afferenti gli innalzamenti dell’età pensionabile (anzianità e vecchiaia) dovrebbe soffermarsi e riflettere su alcune contingenti questioni che non potranno non emergere in tutta la loro evidenza:
• La Polizia di Stato così come anche le altre FF.OO. attraverso le sue articolazioni è impiegata precipuamente, in servizi mirati a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, ovvero: manifestazioni pubbliche connesse ai grandi eventi (G8, G7, Olimpiadi invernali, sbarchi di extracomunitari, T.A.V. ecc.,), manifestazioni di piazza (scioperi, cortei, blocchi stradali, ferroviari, ecc.) lotta al crimine organizzato e non, servizi automontati e moto-montati (controllo del territorio, stradale e autostradale ecc), servizi in montagna e così tanti e tanti altri servizi operativi.
• Gli impieghi summenzionati , anche se sinteticamente ed in parte elencati, possono essere eseguiti esclusivamente da personale efficiente sia dal punto di vista fisico che psichico, oltre che da una idoneo ed adeguato addestramento e preparazione professionale.
ORBENE, qualora detto personale è stato impiegato in lunghi ed estenuanti turni di servizio che soventemente si prolungano rispetto al normale orario di lavoro (vedi Reparti Mobili, Volanti, Squadre Mobili e Giudiziaria, Reparti Prevenzione Crimine, Stradale, ecc. ecc.) sottoposti ad intemperie di vario genere, in turni di notte, in inseguimenti automontati lungo arterie stradali e vie cittadine, in appostamenti, in pedinamenti , in conflitti a fuoco, ecc. ecc., c’è da chiedersi raggiunta (per chi arriva indenne) l’età di 50 anni è ancora in grado di continuare ad essere impiegato nell’attività summenzionata? E sino a quando? 52 – 54 – 56 -…..anni? E con quale grado di efficienza? Sarà in grado di contrastare ultras inferociti, Black Block, lavoratori disperati, criminali agguerriti? Sarà in grado di difendere i cittadini e le Istituzioni, ma soprattutto, sarà in grado di difendere se stesso?
Giova ricordare, che la maggior parte del personale che compone la Polizia di Stato, nell’arco della vita lavorativa non è “seduto dietro una scrivania”, non ha a che fare con giovani studenti a volta vispi e rumorosi o con cittadini polemici e talvolta irriguardosi, ha a che fare, soventemente, con soggetti aggressivi ed ai margini della convivenza civile ma, soprattutto, con criminali.
E quindi?
• E quindi pur consapevoli che l’attuale deficitario stato economico dello Stato, dovuto ad un dissennato mal governo da parte della compagine politica che ha governato il Paese in quest’ultimi decenni, impone un innalzamento dell’età anagrafica e/o di anzianità contributiva per poter accedere al sistema pensionistico, in relazione alle aspettative di vita, occorrerebbe:
• prevedere che il personale raggiunta la soglia di età di 50/55 anni non dovrebbe essere più impiegato nei servizi operativi.
• attuare un sistema tale da compensare la perdita economica che riceverebbe non beneficiando più delle indennità correlate ai servizi operativi, al fine di non penalizzare, mortificare e disincentivare detto personale che al termine della carriera professionale si vedrebbe passare in mansioni e/o funzioni “Inferiori” e soprattutto antieconomiche.
• prevedere il passaggio in altre amministrazioni conservando il trattamento economico più favorevole.
• provvedere all’immediato riordino del Personale, atteso il blocco in essere delle assunzioni e la permanenza nel grado per oltre 20 anni degli Isp. Sup., Sov. Capo e Ass. Capo.
• prevedere, come per i funzionari, una progressione economica distaccata da quella di carriera anche con l’introduzione di scatti biennali/triennali, allo scopo di premiare l’anzianità di servizio.
Il Segretario Provinciale Varese
Agostino SANTORO