Sicurezza: Martedì 23 ottobre i poliziotti scendono nelle piazze
COMUNICATO STAMPA
Contro un Governo arrogante, che oltre a non voler comprendere il ruolo della sicurezza nel paese, non conosce il lavoro di poliziotti, militari e vigili del fuoco, e si ostina a non ascoltarli negando il confronto.
Per questo, martedì 23 ottobre 2012, il personale della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e Forestale con i Vigili del Fuoco, aderenti alle sigle sindacali maggiormente rappresentative del Comparto Sicurezza, S.I.A.P., SILP per la Cgil, COISP, ANFP, OSAPP, SINAPPE, CONFSAL e CGIL - Funzione Pubblica “comparto sicurezza”- manifesteranno davanti alle sedi del Ministero dell’Interno, della Giustizia, delle Politiche Agricole, del Lavoro, e davanti a tutti gli uffici nei territori delle Provincie, tra cui Questure e Commissariati di P.S..
A) Contro l’iniqua riforma del sistema previdenziale proposta dal Ministro Fornero, che prevede un innalzamento dell’età media delle forze dell’ordine e delle forze armate, costringendo, irragionevolmente, gli uomini e le donne in uniforme a fronteggiare ogni situazione di pericolosa emergenza ben oltre i 62 anni di età, con conseguenti gravi ricadute negative sull’operatività del servizio e, quindi, sulla sicurezza dei territori e dei cittadini e, sulla salute degli appartenenti alle diverse categorie dei Comparti.
B) Contro la legge di stabilità 2013, predisposta in questi giorni e in corso di approvazione da parte del parlamento, con cui il Governo continua a creare penalizzazioni e danni ai lavoratori pubblici e al Comparto Sicurezza, avendo confermato il blocco del turn-over al 20% per il triennio 2012-2014 e al 50% per l'anno 2015 con una riduzione degli organici di ben oltre 18.000 unità per le forze di polizia , circa 6.000 per la sola polizia di stato e altrettante per la polizia penitenziaria;
C) Contro il mancato stanziamento delle necessarie risorse destinate al fondo perequativo per garantire la copertura al 100% dell'assegno una-tantum per gli anni 2012 e 2013;
D) Contro il mantenimento del blocco delle procedure contrattuali fino al 2014 e, quindi, delle retribuzioni, introdotto dal precedente governo nel 2010;
E) Contro la confermata ipotesi di soppressione delle questure e delle prefetture, conseguente alla soppressione delle province.
È evidente a tutti che la sicurezza dei cittadini, l’efficacia dei servizi e l’incolumità degli operatori sono molto compromesse e messe a rischio, da un Governo chiuso nelle sue stanze e lontano dalla realtà quotidiana. Il risultato di avere poliziotti sempre più vecchi e meno sicurezza per i cittadini non è accettabile, così come non sono condivisibili le penalizzazioni che si vorrebbero applicare agli Operatori di Polizia che, a causa della specificità delle funzioni e del lavoro usurante sono obbligati a lasciare il servizio, raggiunto il limite della contribuzione massima per la pensione di anzianità.
Cremona, 22 ottobre 2012