186° Corso Allievi Agenti - Interruzione attività didattica
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Di fatto a seguito di ciò, molti corsisti, in special modo quelli la cui distanza chilometrica da casa è di un certo rilievo (pensiamo ad esempio al giovane siciliano o pugliese che frequenta la scuola di Trieste), si sono preoccupati di premunirsi, previo esborso economico, dei biglietti ferroviari o aerei con un certo anticipo. Dopo circa un mese di corso si viene a scoprire, loro malgrado, che quel famoso venerdì non era più libero ma era di “lezione”.
A poco meno di un mese dalla Santa Pasqua, e solo dopo una richiesta di chiarimenti del S.I.A.P., si consuma il paradosso dell’Amministrazione che, resasi conto di non riuscire a completare il ciclo di ore di attività didattica, fa una nuova parziale retromarcia e comunica agli allievi quanto segue: coloro i quali hanno già acquistato il biglietto ferroviario o aereo possono tranquillamente partire il venerdì santo, recuperando successivamente le ore di lezione perdute, per tutti gli altri – meno accorti o meno pronti che dirsi voglia o forse solo meno veloci – venerdì santo è giornata di scuola a tutti gli effetti.
Due pesi e due misure; a chi giova? A che pro? Non riusciamo, con tutta la buona volontà, a comprendere i parametri utilizzati dall’Amministrazione.
Soprattutto non comprendiamo perché si voglia mettere in campo una così evidente sperequazione di trattamento quando solo il buon senso potrebbe essere l’unico criterio saggio ed oggettivo da seguire: tutti a casa, senza mezze misure. Cari colleghi, spiace constatare che anche in questo caso il buon senso non alberga in alcune stanze del Dipartimento.
Roma, 26 Febbraio 2013
La Segreteria Nazionale