BARI - Rivolta e Guerriglia Urbana
Dalla Segreteria Provinciale SIAP Bari: Sgombriamo subito il campo dagli equivoci e diciamo chiaramente che quello che è successo ieri nel nostro capoluogo di regione è inaccettabile e gravissimo. Inaccettabile per i colleghi rimasti feriti, alcuni gravemente, e per i cittadini che sono rimasti intrappolati in tangenziale o sui treni, e per le gravi difficoltà riscontrate da chi è preposto a gestire l’ordine pubblico a seguito di una rivolta degli immigrati, rivolta, per certi versi annunciata dagli operatori di settore. A vent’anni esatti dell’arrivo nel porto di Bari della nave Vlora, con a bordo più di ventimila albanesi in fuga dalla fame e dal comunismo, mai avremmo potuto immaginare che un numero esiguo (rispetto ai numeri di allora) di disperati potesse mettere in ginocchio una città come Bari. Tutti i cittadini perbene di questo Paese, dovrebbero ringraziare la Polizia e i valorosi colleghi che nonostante un equipaggiamento modesto ( non è una battuta) e mezzi inadeguati, sono riusciti a riportare la situazione sotto controllo, evitando che un giorno di ordinaria follia si trasformasse in un immane e dolorosa tragedia. Quello che è accaduto ieri a Bari ma qualche giorno fa a Mineo, è il risultato evidente del fallimento delle politiche sull’immigrazione e sulla sicurezza di questo Governo. Le grandi difficoltà riscontrate, da chi ha dovuto improvvisamente impiegare i colleghi per fronteggiare la rivolta è sotto gli occhi di tutti. Se vivessimo in un Paese
serio, chi ha sbagliato politica, sottovalutando la parte più complessa del fenomeno immigrazione, dovrebbe chiedere scusa e farsi da parte, e questo prima ancora di chiedere conto al Questore, al Prefetto (che ancora non viene nominato per uno scontro di potere della maggioranza in provincia di Bari), ai vertici della nostra Amministrazione centrale.
Purtroppo viviamo in un Paese dove le colpe alla fine si riversano sempre sui poliziotti (quelli che si prendono i sassi in faccia, gli sputi, le ingiurie e tanto altro…) e mai di chi ha le vere responsabilità, nessuno escluso. A rimetterci sono sempre i più deboli. Sempre noi paghiamo per tutti, siamo una sorta di ammortizzatore istituzionale dove arrivano i problemi irrisolti da tutti gli altri e li dobbiamo gestire al di là di tutto, al di là dei mezzi disponibili, vergogna. In questo caso la salute e la dignità di un centinaio di poliziotti, ma anche la dimensione di essere umano delle migliaia di poveri cristi che aspettano di vedersi riconosciuto lo status di rifugiato, in maniera pacifica e con rassegnazione. Viste le condizioni di vita
drammatiche, in cui delle decisioni politiche illogiche e superficiali (disumane e poco cristiane) li hanno costretti.
Chiediamo rispetto per tutti certo, ma anche per i Poliziotti, i quali sono cittadini di questo paese come tutti gli altri.
Dispiace dirlo, ma viviamo in un Paese dove anche la gran parte dei mezzi di informazione reagisce spesso, con un alzata di spalle davanti al numero dei feriti tra le forze dell’ordine, i quali sanno solo focalizzare sempre, l’uso necessario e legittimo della forza in alcuni momenti da parte della Polizia. E il racconto che ne hanno fatto ieri, è un ulteriore conferma !
Del resto, cosa aspettarsi da un Paese dove persino qualche suo Ministro offende gratuitamente i suoi servitori ?
Il nostro auspicio è che quanto prima arrivi il momento che tutti inizino ad indignarsi ! Chiudiamo la nostra lettera-denuncia manifestando la nostra solidarietà a tutti i colleghi feriti ed alle loro famiglie, promettendo loro che non resteremo mai in silenzio di fronte a fatti di tale gravità !
Il Segretario Generale Provinciale
Vito Buono