PIENA SOLIDARIETA' AI POLIZIOTTI IMPIEGATI NEI SERVIZI CONNESSI AL MUOS
La Polizia non è il nemico da combattere
La Segreteria Provinciale del S.I.A.P. (il Sindacato Italiano degli Appartenenti alla Polizia) esprime a chiare lettere, sentitamente – e di sicuro motivatamente - la propria totale e piena solidarietà a tutti gli appartenenti alle Forze di Polizia che, con professionalità ed abnegazione, hanno prestato, e continuano a prestare, la propria responsabile Opera nei difficili servizi legati all’attività della base americana “MUOS” in Niscemi (CL).
Prescindendo da valutazioni di merito tecnico-specialistico, o giuridico, relative all’impianto della base, che certo non spettano ai Tutori dell’Ordine, (ma che si è certi vengano svolte con massima responsabilità da parte di Enti abilitati e massimamente accreditati), va riconosciuto che nei recenti frangenti operativi gli Uomini e le Donne delle Forze di Polizia hanno operato – in contesti di massima, concreta difficoltà - con professionalità e senso di responsabilità superiori alla media.
Non sono purtroppo mancate – e dispiace dal profondo del cuore – le propalazioni di alcune vere e proprie mistificazioni dei fatti e dei ruoli: gli autori di tali mistificazioni (che chi scrive non ha incontrato nei luoghi del serrato, ma umanamente corretto confronto con i manifestanti), dipingendo i Poliziotti come “l’avversario da combattere”, si rendono consapevolmente – e cinicamente – attori di un irresponsabile gettare benzina sul fuoco.
Scrisse Pasolini “ … In questi casi, ai poliziotti si danno i fiori, amici ...”:
Alla polizia sono affidate – oggi con sempre minori mezzi, ma con la forza del grande cuore che batte sotto ogni uniforme – le complesse attività istituzionali di gestione delle comunità umane organizzate - le polis - che le danno, dal greco antico, il nome.
Un mestiere difficile, quello del poliziotto, espressione finale di una funzione di governo e di un potere esecutivo, la cui autorità giustificante è – non lo si dimentichi – democraticamente conferita dall’intera Comunità dei Cittadini, in funzione del bene comune e sotto l’egida cristallina delle leggi.
Non è additando la Polizia – ne con la falsità, ne con la finta indignazione – che si darà un cavallo più forte alle idee – anche giuste, beninteso! - di chi protesta: quelle idee, se legittime, hanno - in primis ed a priori - il rispetto dei poliziotti stessi.
Le idee non vivono però la loro forza migliore nel corpo a corpo tra manifestanti e poliziotti (simili per definizione, come diceva Pasolini): le idee volano veramente soltanto sulle ali della rappresentanza e della democrazia.
Pensare di ricacciare la soluzione dei problemi dalle Aule parlamentari alle strade, significa trasformare in una battaglia, quello che dovrebbe essere invece un simbolico confronto a viso aperto tra manifestanti e polizia: quasi un’amichevole di calcio.
Ma, ahimè, viviamo in un’epoca nella quale anche una vera partita di calcio, nei cuori di chi vi gravita attorno, si snatura a volte, insensatamente e per l’interesse di pochi nascosti.
Caltanissetta, 29 gennaio 2013
L’UFFICIO STAMPA