Emergenza Ordine Pubblico Nord Africa e lavori TAV
Roma, 6 Ottobre 2011 - Esito Riunione
La richiesta di incontro avanzata dal S.I.A.P. è stata sollecitata dalle nostre Segreterie Provinciali, sedi di Reparti Mobili, tutti impegnati nella c.d. Emergenza Nord Africa.
Sono note le posizioni assunte sui gravi fatti avvenute il 20 settembre u.s. dal SIAP unitamente a SPIR, ANFP, ed SDP. a tutela dei poliziotti impiegati, a cui sono stati chiesti sacrifici oltre misura e turni di servizio impossibili, il cui espletamento viene garantito grazie al consueto spirito di abnegazione e professionalità dei colleghi.
- Emergenza Ordine Pubblico Nord Africa e lavori TAV
Nella giornata del 5 Ottobre si è tenuto un incontro fortemente sollecitato dal S.I.A.P. , relativamente alla emergenza immigrazione e ai gravi problemi di O.P. derivanti dai lavori della TAV.
La delegazione della parte Pubblica guidata dal Direttore delle Relazioni Sindacali era composta dal dott. Forgione Direttore del Servizio per l’Ordine Pubblico il dott. Santorsa per la Direzione Centrale di Sanità e dal dott. Di Tolla per la Direzione Centrale per Immigrazione.
La riunione si è aperta con un aggiornamento da parte del Dottor Forgione sullo stato di impiego del personale nelle due emergenze più impegnative che assorbono la quasi totalità delle risorse umane per la gestione dell’ O.P., flusso immigratorio con conseguente gestione dei centri di accoglienza e permanenza e la mota emergenza data dai no TAV.
Sulla prima è stato specificato che la chiusura del centro di Lampedusa ha provocato e provoca notevoli disagi dati dai trasferimenti in nave o ponte aereo dall’isola nei c.d. centri galleggianti e cioè le tre navi che al porto di Palermo ospitano i clandestini in attesa della definizione della loro posizione.
Il S.I.A.P. ha denunciato fortemente il sacrificio che viene richiesto ai poliziotti su cui grava la maggiore responsabilità ed impegno nella gestione di O.P. e ha dichiarato inaccettabili le condizioni di lavoro che in alcuni casi hanno costretto il personale a superare le 24ore di servizio continuativo, a mangiare sulle stesse navi nelle mense degli immigrati e addirittura nei trasferimenti in pullman spesso senza neanche il posto a sedere. Quanto denunciato ha trovato riscontro nella parte pubblica che ha assicurato, visto il permanere dell’emergenza, un stabilizzazione della gestione dei servizi rendendoli accettabili per il personale e fornendo le opportune garanzie nei cambi e nelle gestione dei concedi.
Sulla emergenza NO-TAV il Dott. Forgione ha informato il S.I.A.P. che il dispositivo di 400 unità impiegate è stato raddoppiato per fronteggiare eventuali disordini che possono avvenire.
Il S.I.A.P. ha ricordato che per il personale impiegato nei servizi connessi a tale emergenza ancora ad oggi non viene fornito il necessario equipaggiamento le divise sono ancora quelle estive. È stato ribadito che ancora aspettiamo il decreto relativo al pagamento con contabilità separata delle spettanze accessorie. Il dott. Santorsa ha ribadito che la situazione sanitaria è sotto controllo e che tutti i protocolli medico-sanitari sono rispettati ed ha assicurato un maggiore impegno nel divulgare le informazioni medico-sanitarie a tutto il personale impiegato ed in particolare ai colleghi dei Reparti Mobili.
Le risorse economiche messe a disposizione della Direzione di Sanità sono esigue ed ancora ad oggi non sono pervenute le risorse del secondo semestre 2011.
Il S.I.A.P. ha ribadito la necessità di un coordinamento anche con il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione al fine di coordinare meglio i servizi di O.P. in particolare evitando il più possibile la presenza di etnie incompatibili nello stesso Centro di Accoglienza; lo stesso dipartimento ha anche la competenza per l’espletamento di lavori per la messa in sicurezza dei centri.
Il S.I.A.P. ha ribadito alla competente Delegazione Ministeriale che le responsabilità politiche sono precise e che non si può continuare a chiedere sforzi al nostro personale senza metterci nulla anzi facendoci sempre più confrontare con tagli e ritagli che stanno collassando il sistema sicurezza nel nostro Paese.