BOLLETTINO SETTIMANALE NR. 12 - Roma manifestazione - Breve cronaca della nostra protesta
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Il 18 luglio scorso, i poliziotti del SIAP e dell’ANFP hanno manifestato con un volantinaggio ad hoc in negli uffici di polizia di tutte le provincie, e, a Roma, in piazza, con un numeroso presidio ed un volantinaggio davanti al Pantheon, nel cuore della capitale, tra il palazzo di Montecitorio che ospita la Camera dei Deputati e quello di palazzo Madama che ospita il Senato della Repubblica. Abbiamo così denunciato all’opinione pubblica il disagio che tutti i colleghi e le loro famiglie stanno vivendo a causa della mancata perequazione dei trattamenti salariali, del blocco contrattuale e del trattamento economico complessivo: siamo allo stremo. È stata da tempo superata la nostra soglia di sopportazione, di privazioni e sacrifici che ci vengono chiesti e imposti, come se fossero condizioni obbligatorie legate alla nostra funzione e missione, mentre invece, vengono penalizzate competenze, professionalità e la soddisfazione di poter compiere al meglio il nostro lavoro ed essere adeguatamente remunerati e tutelati per tutti i rischi del nostro lavoro. Grazie alle relazioni che abbiamo intessute nel corso del tempo, siamo riusciti a portare il disagio e la voce dei colleghi nel “palazzo”, al fine di sensibilizzare sempre più e direttamente chi è preposto a decidere, abbiamo incontrato i responsabili dei rappresentanti dei gruppi parlamentari di tutti gli schieramenti politici dell’intero arco parlamentare, cosa mai accaduta prima, affinché tutti siano messi a conoscenza del disagio che viviamo, e diano, dunque, risposte adeguate, perché nessuno poi debba meravigliarsi se anche i Poliziotti scendono in piazza per protestare. Nella serata del 17 luglio, una delegazione delle Segreterie Nazionali di SIAP e ANFP hanno incontrato il capogruppo al Senato di Scelta Civica, sen. Gianluca Susta. Già in prima mattinata, mentre i primi colleghi tra segretari e iscritti al SIAP di Roma srotolavano striscioni e issavano bandiere, indossando gli immancabili c.d. fratini con gli slogan più forti della manifestazione “PAESE ALLE CORDE – POLIZIOTTI ALLO STREMO” la delegazione del SIAP nazionale incontrava il capogruppo al Senato del M5S sen. Nicola Morra. Poi, mentre la piazza si riempiva ed arrivavano rappresentanti da tutti i posti di lavoro di Roma e provincia (Digos, Reparto Mobile, Questura, Squadra Mobile, Commissariati e da tutte le Specialità) è arrivata una delegazione del PD guidata dall’on.le Emanuele Fiano che ci ha portato la solidarietà e la vicinanza del suo partito, confermando l’impegno a proseguire il lavoro insieme, il cui risultato sinergico a portato nelle ultime settimane, allo stralcio della riforma (Fornero) previdenziale per il nostro comparto. Abbiamo poi con piacere incontrato il senatore Domenico Rossi di Scelta Civica, già presidente del Cocer Interforze, compagno di tante battaglie sindacali per la tutela di poliziotti e militari. Ha portato il suo sostegno politico al Siap e a tutti i colleghi che in piazza manifestavano, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri gruppo PDL. Tanti i sindaci delle nostre città e i consiglieri regionali che hanno fatto pervenire la loro solidarietà, o che hanno portato il loro sostegno durante la manifestazione. Nel frattempo tutti gli attivisti presenti distribuivano il volantino ai cittadini, ai passanti, a tutti i deputati e senatori o uomini politici e delle istituzioni che quotidianamente transitano da quella piazza, così come ai turisti e ai colleghi in servizio nel quale si spiegano le ragioni della protesta. La nostra battaglia sindacale non è mera rivendicazione di bandiera, ma il diritto a percepire il giusto stipendio per un lavoro non affatto semplice e pieno di pericoli e tensioni, per il quale tutti i poliziotti quotidianamente rischiano la vita e la propria serenità per servire il paese e per assicurare ai cittadini sicurezza e pace sociale. Non possiamo dimenticare che alcuni esponenti politici di rilievo nazionale, fino a qualche mese fa hanno riempito giornali e televisioni di dichiarazioni rassicuranti dicendo che i soldi sequestrati alle mafie, attraverso il FUG (Fondo Unico Giustizia) sarebbero stati spesi e reinvestiti per la sicurezza del Paese. E' ora che i cittadini sappiano direttamente dalla nostra voce, che i poliziotti non hanno visto un centesimo di ciò che hanno sequestrato e confiscato alle mafie. Per di più c’è il blocco stipendiale che mortifica non solo i poliziotti nel riconoscimento delle competenze e professionalità ma penalizza le loro famiglie, certamente non immuni da una crisi economica profonda e duratura. Il S.I.A.P. si batte con le armi democratiche di cui il sindacato dispone, non abbiamo la presunzione di avere ricette salvifiche, ma solo buon senso e responsabilità per il mandato che i colleghi hanno affidato al nostro sindacato, che deve fare quello che ai sindacati compete fare, tutelare gli interessi dei poliziotti. Noi non ci fermeremo, la nostra vertenza dovrà trovare soluzione, anche se siamo in piena estate, anticipiamo che, useremo, anche gli strumenti della tutela in sede giurisdizionale per tutelare i nostri iscritti e il diritto alla retribuzione per il lavoro di tutti i poliziotti, se i responsabili politici che governano il paese non troveranno soluzioni idonee o non daranno corso a quanto già previsto dalla legge in tema di perequazione salariale dello stipendio degli operatori/lavoratori del Comparto Sicurezza.