IL CAPO DELLA POLIZIA A CATANIA
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LA VISITA DEL CAPO !
Come tutti hanno saputo, il 19 febbraio, il Capo della Polizia, Prefetto Alessandro Pansa, è atterrato a Catania per far visita alla Questura, al Sindaco e al Prefetto. Una attenzione importante per i poliziotti che da anni aspettano un minimo di interessamento per le condizioni di lavoro per lo più strutturali che li affliggono quotidianamente. Certo, non possiamo dimenticare i cinque anni di blocco contrattuale, o la decurtazione forzata dei nostri stipendi, o il vanificare le anzianità economiche che per anni si aspettano, non è venuto a Catania per questo, ma soprattutto, per dare un segnale di attenzione al grave disagio strutturale della Questura, della Polizia che opera nel territorio a mio parere più difficile in assoluto nel nostro paese. Dal Cara, ai reati di macro e micro criminalità, dall’ordine pubblico al degrado cittadino, questa è la Polizia catanese, a tutto campo. Eppure per questa manciata di poliziotti non si trova casa, non c’è spazio per concedere nulla, tutto è impedito dalle pulizie carenti degli uffici al mancato riconoscimento dei buoni pasto. Una situazione difficile che spesso viene scaricata addosso ai sindacalisti, rei di non si sa cosa ma sicuramente argomenti che tutti noi viviamo giornalmente, ma allora proviamo a fare un sunto della visita, cerchiamo di spiegare a chi non era presente cosa aveva da dire ai polizotti catanesi il Capo.
Come poliziotto avrei preferito non udire quanto ha detto, non è confortante , ma come sindacalista critico quanto da lui detto. Innanzi tutto, la questione questura; la cittadella a Librino forse non si farà, (ma questo io lo sempre detto in tutte le lingue), e forse ci sono spiragli per la Caserma Sommaruga e un pseudo edificio del faro Biscari. Ci sarà una apposita commissione fatta al comune con la questura che analizzerà entro un mese e proporrà una delle tre opzioni. Vedremo. Poi il capo rivolgendosi alla platea di funzionari tra cui i civili ha ringraziato tutti per il lavoro fatto dalla polizia, ma dopo iniziano i dolori. Tagli, tagli, tagli, riduzioni e un grazie per i pagamenti degli emolumenti arretrati ancora non percepiti ( straordinari del 2012). Il Futuro? Incerto naturalmente, il presente fatto di probabili chiusure di presidi specialità e reparti speciali. Chiusura!
E no! Signor Capo della Polizia il sindacato non lo può accettare di eliminare in un sol colpo la professionalità dei poliziotti per via di qualche taglio, e no ! non ci stiamo, non possiamo lasciare il territorio come se anni di polizia siano stati inutili. La sicurezza è una priorità non un ufficio territoriale da accorpare, perché poi ci stanno i poliziotti a fare i conti con il cittadino.
Il Siap, sicuramente comprende la difficoltà e propone una seria riflessione prima di eliminare. La Polizia di Stato ha compiti precisi, Il controllo del territorio, l ’ordine Pubblico e l’investigazione e per far questo necessita di tutte le proprie articolazioni. Certamente qualche riduzione o doppione potrà essere rivisto ma non togliamo ai poliziotti la loro aspirazione di migliorarsi di appassionarsi e di donare al cittadino la loro professionalità per la salvaguardia della sicurezza pubblica. Togliamo le competenze burocratiche, affibbiate per via di vecchie leggi, via i passaporti, i porto d’armi, le licenze, i permessi di soggiorno i certificati antimafia, l’immigrazione, aumentiamo i commissariati distaccati e diminuiamo i sezionali inutili, insomma troviamo il modo di ottimizzare le nostre risorse e impieghiamoli su strada al servizio dei cittadini, restituiamo ai poliziotti la strada non riduciamola. Chiudere le squadre nautiche, i reparti a cavallo, i distaccamenti della polizia stradale non ci aiuta ci mortifica !!!
Catania il 21 febbraio 2014