SIAPINFORM@07 - PIU' SICUREZZA PIU' DIRITTI
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a chiedere una seria riflessione su ciò che è ancora necessario fare per prevenire e reprimere efficacemente comportamenti che non possono essere derubricati a semplici atti di vandalismo o peggio etichettati impropriamente come manifestazione del dissenso. Pseudo manifestanti incappucciati, armati di bastoni, mazze, bottiglie incendiarie e che fanno della violenza e della distruzione la forma privilegiata per esprimere un malessere o una frustrazione la cui ragione o elemento scaturente è spesso sconosciuto ai diretti interessati, ma di cui la società, comprese le famiglie, dovrebbe farsi carico. Elementi che comunque non possono trovare, a nostro avviso, alcuna forma di giustificazione; perché tra l’altro non sono ragazzi che sbagliano, ma sono veri e proprio professionisti del disordine e della violenza che devono essere isolati e puniti secondo la legge. La libertà di manifestare è un bene comune da tutelare e difendere, indipendentemente se si indossa l'uniforme o se si alza uno striscione di protesta. La sicurezza quale tutela e garanzia dei diritti costituzionali deve essere il punto nevralgico dell’azione politica, di quella buona politica che ha ancora a cuore le sorti del Paese. Perché in un Paese democratico non sono tollerabili le scene di guerriglia urbana in cui una città viene devastata. Noi siamo fermamente e fortemente convinti che la sicurezza sia l’unica strada possibile per garantire il godimento della libertà e dei diritti. Il 9 maggio di trentasette anni fa, in via Caetani a Roma, veniva fatto ritrovare il corpo senza vita del Pres. On. Aldo Moro, lo statista democristiano ucciso materialmente dalla follia omicida delle Br, ma moralmente anche dalla paura della buona politica che lo stesso Moro propugnava e sperava si affermasse nel nostro Paese, anche con l’ausilio di “avversari” politici storici ma solidali, nel comune convincimento che l’Italia potesse crescere nella democrazia, nella libertà, nella solidarietà e nel rispetto della dignità del popolo. Vorremmo poter sentire in questa fase la sua voce potentemente calma; vorremmo che il rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione tornassero ad essere la stella polare di un agire politico più attento alla dignità delle persone, più sensibile al riconoscimento della difficoltà oggettiva di larga parte del Paese, ma continuiamo ad assistere a scaramucce di bottega, nonostante la crisi occupazionale, la mancanza di lavoro e la sofferenza economica delle famiglie. Il 9 maggio è stato anche il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi: un'occasione per ricordare tutti i nostri colleghi poliziotti e carabinieri che hanno perso la vita a causa di quella follia ideologica, strettamente legata all'intolleranza, incapace di esprimere il dissenso in maniera civile, impreparato di fronte alla possibilità di utilizzare la dialettica per le contrapposizioni, ma rispettando le posizioni altrui, attraverso le quali possono arrivare stimoli e spunti di riflessione anche dal diverso e più distante da te.
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