POLIZIA DI FRONTIERA GENOVA: POLIZIOTTI ESPOSTI SELVAGGIAMENTE AD AGENTI CANCEROGENI NEL PORTO DI GENOVA
NESSUNO TROVA I SOLDI PER TUTELARE LA SICUREZZA DI CHI LAVORA MA I 5 MILIONI DI EURO PER COMPRARE UN PIANO DEL WTC DI SAMPIERDARENA AD USO UFFICIO PER LA POLIZIA DI FRONTIERA SONO STATI SPESI ED IN FRETTA...(locali mai inaugurati)
POLIZIA DI FRONTIERA GENOVA
POLIZIOTTI ESPOSTI SELVAGGIAMENTE AD AGENTI CANCEROGENI NEL
PORTO DI GENOVA
NESSUNO TROVA I SOLDI PER TUTELARE LA SICUREZZA DI CHI LAVORA
MA I 5 MILIONI DI EURO PER COMPRARE UN PIANO DEL WTC DI
SAMPIERDARENA AD USO UFFICIO PER LA POLIZIA DI FRONTIERA SONO
STATI SPESI ED IN FRETTA...(locali mai inaugurati)
IL SIAP CHIEDERA' L'INTERVENTO DELLE AUTORITA' COMPETENTI A
TUTELA DELLA SALUTE DELLA CATEGORIA
E' sempre più difficile poter garantire sicurezza a Genova anche nell'ambito aereo portuale.
Sono anni che chiediamo garanzie per la salute dei poliziotti che lavorano a contatto con agenti
inquinanti cancerogeni e in questi giorni abbiamo avuto la conferma che ad oggi non è stato fatto
nulla per la salute delle lavoratrici e lavoratori della Polizia di Stato.
Chi rappresenta la categoria non è più disposto ad accettare che, mentre il Dipartimento della
Pubblica Sicurezza in piena spending review, investe ben 5 milioni di euro di fondi europei per
acquistare un interno piano della Torre WTC di Sampierdarena per allocare FUORI
DELL'AMBITO PORTUALE gli Uffici della Polizia di Frontiera (non ancora inaugurati), chi
lavora dentro il Porto di Genova continua ad essere esposto ai fumi cancerogeni emessi dalle navi e
dalle auto in fase di sbarco ed imbarco, senza che siano state messe in atto misure idonee di
controllo preventivo in grado di salvaguardare il personale Polstato che svolge attività di controllo.
Durante l'ultima riunione per la valutazione del rischio ex decreto legislativo 81/08 sono emerse
situazioni a dir poco paradossali che dovranno essere risolte con estrema urgenza.
Per esempio troviamo incredibile che sia la stessa dirigenza a dichiarare che le vetuste garitte dove
sono costretti a lavorare i poliziotti durante i controlli documentali siano INIDONEE e che le
Autorità egli Enti competenti non abbiano risolto ancora la situazione.
Inoltre deve essere formalmente chiarito se l'ambito lavorativo portuale ove operano all'aperto i
poliziotti (sia del settore frontiera e quello del controllo del territorio) sia considerato Area
Riservata per individuare con certezza chi deve provvedere alle verifiche in capo ai competenti
organi di vigilanza. Questo perché deve finire e subito, il vergognoso scarica barile che si sta
verificando da troppi anni a discapito della salute dei lavoratori per i quali, malgrado LE
INSISTENTI RICHIESTE DEL SIAP, nessuno ha mai provveduto a creare aree sterili.
Forse perché nessuno vuole pagare? Eppure i soldi europei per i lussuosi uffici del WTC qualcuno li
ha trovati....
La beffa sta nel fatto che gli operatori sarebbero stati dotati di maschere anti gas senza che nessun
superiore gli abbia prescritto formalmente di indossarle. La motivazione è semplice da immaginare,
visto che l'eventuale prescrizione certificherebbe un esposizione al rischio che ad oggi, come detto,
non è stata gestita ed esporrebbe il Datore di Lavoro ad importanti responsabilità e sanzioni previste
dalla normativa vigente.
Per questo, coerentemente alla linea già intrapresa dal SIAP sul territorio provinciale per altre gravi
situazioni di tipo sanitario (vedasi amianto cantieri TAV e Caserma Ilardi Sturla), ci rivolgeremo
all'autorità giudiziaria competente a tutela della categoria
Genova, 5 febbraio 2016
Il Segretario Generale
Roberto Traverso