- SICUREZZA SUI TRENI - POLFER GENOVA:
MENTRE IL MINISTERO DELL'INTERNO CONTINUA A RITARDARE IL PAGAMENTO DELLE INDENNITA', IL DIRIGENTE POLFER PROPONE DEROGHE CONTRATTUALI CHE FAVORISCONO LOGICHE PRIVATISTICHE SENZA TUTELARE LA PROFESSIONALITA' DELLA POLIZIA DI STATO. CI RIVOLGEREMO ALLE ISTI
- SICUREZZA SUI TRENI -
POLFER GENOVA:
MENTRE IL MINISTERO DELL'INTERNO CONTINUA
A RITARDARE IL PAGAMENTO DELLE INDENNITA',
IL DIRIGENTE POLFER PROPONE DEROGHE
CONTRATTUALI CHE FAVORISCONO LOGICHE
PRIVATISTICHE SENZA TUTELARE LA
PROFESSIONALITA' DELLA POLIZIA DI STATO.
CI RIVOLGEREMO ALLE ISTITUZIONI
Prot. N° 76 S.P. 2016
Genova, 25/02/2016
Al Dirigente il Compartimento Polizia Ferroviaria LIGURIA
OGGETTO: Deroga nuovi orari per scorte lunga percorrenza a Roma.
Questa Segreteria, con questa lettera aperta, vuole manifestare la più ampia preoccupazione per quello che
oggi 25 Febbraio potrebbe decidere in tema delle scorte lunga percorrenza a Roma per il personale degli Uffici Polfer
della provincia di Genova.
Si fa specificamente riferimento alla vostra nota del 18 Febbraio 2016 con prot. Cat. C.1/Mass./657, con la
quale convocate le OO.SS per fissare l'incontro ex. Art 7 comma 6 A.N.Q., per richiedere per la terza volta
consecutiva in tre anni la stessa modifica degli orari per queste scorte, e la conseguente applicazione di un doppio
turno di servizio di ben più di 13 ore su 24 di cui 9 svolte in orario notturno.
Si ritiene, confidando nell'autorevolezza e nella doverosa prudenza decisionale che il suo ruolo istituzionale deve
mantenere (anche per la responsabilità oggettiva a cui sarebbe chiamato), di doverle anticipatamente segnalare aspetti
fondamentali e delicati su cui l'eventuale applicazione di questa deroga andrebbe ad incidere.
Anticipiamo subito, non si utilizzi come giustificazione, né lo strumento della “volontarietà stimolata da maggiori
profitti” a scapito della sicurezza del personale, né si brandisca l'analoga deroga attuata in una provincia limitrofa, dove
turni e carichi di lavoro nei quadranti notturni e serali non sono paragonabili a quelli degli uffici Polfer presenti a Genova.
Il personale operante nel capoluogo di provincia, nelle due stazioni principali deve garantire vigilanza e
presenza h. 24 quotidianamente, dovendo peraltro da più di otto mesi inviare aliquote di personale per garantire un
servizio a 180 km, distanti ben due province dalla propria sede, per coprire vuoti di sicurezza sempre nelle fasce
notturne, e questo sta tutt'ora avvenendo con cadenza giornaliera per la nota scorta da Ventimiglia dell' IC 655.
Il SIAP tutela sempre il personale e lo tutela sia per la dignità salariale e le rivendicazioni a carattere economico,
sia per quello che concerne la valutazione dei rischi di questo progetto lavorativo che sovraesporrebbe il personale a
scapito del recupero psico-fisico giornaliero e della relativa riduzione della sicurezza durante l'orario di servizio.
Parlando solo alla pancia del collega, con lo specchietto di un allettante “guadagno veloce”, oggi ancor più
appetibile per via dell'attuale crisi economica, ci si rende responsabili oltreché oggettivamente, anche di un pericoloso
ritorno al passato. Questo avviene anteponendo stimoli alla miope necessità piuttosto che alla corretta informazione,
utile a bilanciare le legittime aspirazioni d'incremento salariale rispetto a progetti lavorativi dove la sicurezza ed il
recupero psico-fisico siano considerati elementi secondari.
Senza l'informazione è facile dimenticare invece che con il doppio turno di servizio giornaliero si torna indietro
di 40 anni, rinnegando così “PER I COLLEGHI” i diritti conquistati con sacrifici e riunioni “carbonare” negli anni 80. Si
rischia di mettere in declino la sicurezza ed il riposo giornaliero per i servizi di Polizia. Stupisce ancor di più che questo
stia avvenendo e lo si voglia “sperimentare” per stabilire le regole di un servizio la cui delicata attività è svolta a costante
contatto con il pubblico.
Tornando alle rivendicazioni economiche, possiamo affermare con certezza che in prospettiva, l'adozione di
questa deroga, e l'eventuale precedente che costituirebbe a livello nazionale, potrebbe avere effetti controproducenti nel
medio termine. Infatti, l'eventuale incremento dell'adesione a questi servizi si scontrerebbe con la reale intenzione
dell'ente privato ferrovie di ripristinare le indennità agli importi pre-tassazione (circa 150 euro rispetto agli attuali 80).
Dopo queste riflessioni rispetto a questa proposta, sorge spontanea la domanda “Cui prodest?”, noi siamo
sicuri, non ai dipendenti.
Negli ultimi mesi fiumi di parole e pseudo-promesse sono state versate per la ridefinizione delle indennità
forfettarie di scorta, ma per ora di concreto nulla, le uniche una cose certe, sono i costanti ritardi nel pagarle (siamo
tornati a circa un anno e mezzo di ritardo) e che a Luglio è programmato l'incontro per il rinnovo della convenzione tra
Ministero dell'Interno e Ferrovie.
In sede di riunione, a tutela degli interessi della categoria, intenzionati a difendere fino in fondo quei valori per
noi imprescindibili, questo gruppo dirigente ribadirà il proprio no, a questa proposta, pronti, in caso di applicazione a
chiedere l' intervento degli organi Istituzionali locali competenti. E non si mancherà di sottolineare l'inopportunità di
organizzare questo tavolo pattizio, privo di alcun elemento d'urgenza, appoggiandosi alle percentuali di rappresentatività
sindacale dell'anno precedente, nonostante sia ben noto che gli equilibri siano da tempo variati.
IL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE
Roberto Traverso