SIAP: GENOVA E TIGULLIO

SIAP: GENOVA E TIGULLIO

AUMENTANO GLI INSULTI ALLE FORZE DELL'ORDINE. IL PARADOSSO DELL'OTTANTENNE IN CARCERE È LA DIMOSTRAZIONE CHE SIAMO ALLO SBANDO ISTITUZIONALE. SOLIDARIETÀ AI VIGILI URBANI GENOVESI LE OFFESE AUMENTANO PERCHÉ I VERTICI PREFERISCONO IL Q

SIAP: GENOVA E TIGULLIO
AUMENTANO GLI INSULTI ALLE FORZE DELL'ORDINE.
IL PARADOSSO DELL'OTTANTENNE IN CARCERE È LA
DIMOSTRAZIONE CHE SIAMO ALLO SBANDO ISTITUZIONALE.
SOLIDARIETÀ AI VIGILI URBANI GENOVESI
LE OFFESE AUMENTANO PERCHÉ I VERTICI PREFERISCONO IL
QUIETO VIVERE ISTITUZIONALE ANCHE CON L'AUTORITÀ
GIUDIZIARIA.


Il paradosso dell'ultraottantenne incarcerato per gli insulti a dei Vigili Urbani genovesi, non
deve servire a minimizzare un fenomeno che sta diventando inaccettabile sul territorio genovese e
che interessa in generale tutte le forze dell'ordine.


A Genova e nel Tigullio c'è sempre meno rispetto del ruolo professionale di chi rappresenta
le istituzioni, ma l'aspetto più paradossale della questione sta nel fatto che sono proprio le
istituzioni ad essere allo sbando.


Assurdo che sia stato il legislatore a depenalizzare quei reati che servivano a garantire
l'immagine di chi rappresenta lo Stato e poi si arrivi a mettere in carcere una persona di 84 anni,
alimentando un naturale disappunto da parte dei cittadini.


La realtà è quella che ormai è quasi normale che si possano insultare pubblici ufficiali, agenti
e ufficiali di polizia giudiziaria, per non parlare degli incaricati a svolgere incarichi pubblici come gli
autisti dell'AMT senza che vengano presi provvedimenti giudiziari efficaci.


Inaccettabile che questo avvenga perché l'ordine tacito di scuderia sia quello di tollerare per
il quieto vivere istituzionale in una città considerata difficile e si propende pertanto ad alimentare il
quieto vivere istituzionale, anche con l'autorità giudiziaria.


A Genova le forze dell'ordine che lavorano sul territorio devono e vogliono assumersi le loro
responsabilità professionali ma nello stesso tempo non è accettabile che debbano temere di
prendere i provvedimenti previsti dalla legge di fronte ad insulti ed offese pubbliche.


Mentre si continua ad abbandonare l'attività investigativa e preventiva sul territorio, si
preferisce perder tempo a fermare inutilmente centinaia di persone per effettuare accertamenti
statistici nel Centro Storico di Genova e non si danno indicazioni operative chiare per accompagnare
negli uffici per accertamenti identificativi e successive comunicazioni alle autorità competenti nel
caso di insulti e offese ricevute dagli operatori sul territorio.


Non ci si stupisca quindi se sui mezzi pubblici o nelle strade aumentano i casi che creano
disagio sociale.


Quindi, oltre alla solidarietà ai vigili urbani genovesi che stanno raccogliendo ingiusti insulti
sul web, il SIAP rivendica un intervento istituzionale pubblico da parte chi ha la responsabilità delle
donne e gli uomini in divisa sul territorio genovese.


I vertici dovrebbero essere i primi a tutelare i propri dipendenti e non lasciarli offendere dai
pochi genovesi che puntano a destabilizzarne l'immagine.


Invece, insieme all'immobilismo del Comandante dei Vigili Urbani, raccogliamo il silenzio del
Questore e dei vertici degli altri corpi di polizia e carabinieri.


Genova, 28 Febbraio 2016

Il Segretario Generale Provinciale
Roberto Traverso