SIAP GENOVA: INCONTRO CALCISTICO ENTELLA - SPEZIA
SICUREZZA: CITTÀ BLINDATA E SPRECO DI RISORSE PER MANCANZA STADI IDONEI SUL TERRITORIO LE POLITICHE SULLA SICUREZZA SUL TERRITORIO GENOVESE SONO FERME A 20 ANNI FA.
SIAP GENOVA
INCONTRO CALCISTICO ENTELLA - SPEZIA
SICUREZZA:
CITTÀ BLINDATA E SPRECO DI RISORSE PER MANCANZA STADI IDONEI SUL TERRITORIO
LE POLITICHE SULLA SICUREZZA SUL TERRITORIO GENOVESE SONO FERME A 20 ANNI FA.
La scelta di far giocare a Chiavari una partita delicatissima per l'ordine pubblico, in uno stadio con
caratteristiche strutturali calibrate per eventi di altra portata, (capienza 5535 spettatori) ha reso necessario
un imponente impiego di personale delle forze dell'ordine in una città inadatta ad eventuali situazioni
operative critiche.
Si tenga presente che domani ci sarà anche lo sciopero nazionale del trasporto pubblico.
Se Genova avesse uno stadio adatto per gestire l'ordine pubblico la scelta più logica sarebbe stata
quella di usare il "Ferraris" ma, come dire, si sarebbe passati dalla "padella alla brace", tenendo conto dei
rapporti in atto tra le tifoserie genovesi e quelle di Chiavari e La Spezia e la nota inidoneità per la gestione
dell'ordine pubblico degli spazi urbani esterni all'impianto sportivo.
Quindi siamo di fronte all'ennesimo spreco di risorse a causa del "dio calcio".
Quasi 200 operatori tra Polizia di Stato (Reparto Mobile, Forza Territoriale, spropositato numero della
Squadra Digos) Carabinieri (Battaglione e Stazioni) oltre agli Stewards e la Polizia Municipale.
Assurdo per uno stadio che ha una capienza di poco più di 5000 persone!
Irriguardoso per chi ogni giorno subisce le conseguenze dei tagli economici dovuti alla crisi
economica.
I Commissariati di Genova, Chiavari, Rapallo e Sarzana non hanno nemmeno "gli occhi per piangere"
ma piuttosto di imporre alle Società sportive ed ai Comuni, stadi idonei ed a norma anche all'esterno, si
preferisce non badare a spese per la gestione dell'ordine pubblico.
Da anni questo gruppo dirigente denuncia la necessità di un cambio di rotta sulle politiche per la
sicurezza sul nostro territorio, per investire finalmente sull'attività investigativa, sulla prevenzione e sulla
repressione dei reati.
Ad oggi invece il Dipartimento della Pubblica sicurezza ha preferito mantenere l'impalcatura
organizzativa che subì il commissariamento del G8 2001, distante dalle Istituzioni che governano il territorio.
Genova, 18 marzo 2016
IL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE
Roberto Traverso