GIUSTIZIA: Siap, 'Bene Consulta su esclusione tenuità per autori resistenza a pubblico ufficiale'
"La Corte Costituzionale ha sancito, per altro non per la prima volta, come il principio di inapplicabilità della tenuità del fatto per gli autori di resistenza a pubblico ufficiale sia non solo rispondente all'esigenza di tutela di un bene giuridico complesso, in riferimento al poliziotto che svolge attività di tutela della sicurezza pubblica, ma inclusivo della tutela della sicurezza e libertà di determinazione proprie di coloro che esercitano le pubbliche funzioni in nome e per conto dello Stato". (...)
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Lo dichiara il Segretario Generale Siap Giuseppe Tiani. "Nell'ordinanza 82 depositata dalla suprema corte lo scorso 31 marzo si dichiarano manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale, poste, avendo comparato il reato di resistenza a pubblico ufficiale a quello di abuso d'ufficio e del rifiuto di atti d'ufficio, proprio in virtù della specificità riconosciuta dal legislatore alla figura esercente la funzione pubblica preposta alla tutela della collettività - aggiunge - Questo aspetto fondamentale, stabilito dal legislatore che la Corte Costituzionale, ha confermato come principio cardine sul quale si devono sviluppare tutti i ragionamenti in ordine alla tutela professionale, sanitaria ed economica degli operatori della pubblica sicurezza che, nella loro quotidiana attività, rappresentano lo Stato nell'espletamento del precipuo dovere di garantire il diritto alla sicurezza di tutti i cittadini. Accogliamo positivamente il pronunciamento della Corte, nella speranza che possa favorire una inversione di tendenza della giurisprudenza. Fermo restante che il Siap da sempre si batte contro ogni forma di abuso o prevaricazione dei pubblici poteri delegati dalla carta alle forze di polizia e/o agli esercenti le pubbliche funzioni, come nel caso dei Professori a cui va restituito il doveroso prestigio, così come ad altre figure professionali alle quali, non può essere sottratta e non riconosciuta l’autorevolezza dello Stato nell’esercizio quotidiano delle pubbliche funzioni".