Migranti: Siap, "dire questurino in tv è pregiudizio ideologico verso i poliziotti"
''Ieri sera abbiamo dovuto assistere, in assenza di contraddittorio come sempre, all'ennesima dimostrazione dell'arretratezza culturale, morale e umana con cui personaggi autoproclamatisi inquisitori e censori, affrontano questioni drammatiche e delicate, quali quelle sul valore della vita di ogni essere umano e delle migrazioni di massa, disprezzando senza ritegno donne e uomini in uniforme. (...)
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Durante la trasmissione Di Martedì la professoressa Donatella Di Cesare per criticare le parole del ministro Piantedosi sulla tragica vicenda del naufragio di Crotone, dopo aver filosofeggiato con argomentazioni banali sul male, evidenziando assenza di pensiero critico, incapacità di immaginare e incapacità di comprendere le difficoltà della vita reale in determinati contesti operativi, ha terminato affermando che un ministro non può parlare come un questurino''. Lo sottolinea in una nota il segretario generale del Siap Giuseppe Tiani.
''Con posa e tono trasudante saccenza e supponenza, un termine buttato lì con intento volgarmente offensivo quale plastica dimostrazione di un retaggio culturale connotato da un pregiudizio ideologico arcaico e fuori tempo massimo - aggiunge - Sarebbe fin troppo facile ricordare che per la storia invece i questurini sono eroi come Giovanni Palatucci, che iniziò la propria carriera alla questura di Fiume proprio quale responsabile dell'ufficio stranieri, proclamato Giusto tra le Nazioni dallo Stato di Israele per aver pagato con la vita il salvataggio della vita di centinaia di ebrei perseguitati dai nazisti''.
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''C'è, invece, la storia moderna degli ultimi 15 anni che vede ogni giorno donne e uomini della Polizia di Stato sopperire alle lacune di un sistema carente, se non addirittura assente, non solo salvando, a rischio della propria, le vite in pericolo, ma aiutando e sostenendo ogni volta che possono - prosegue Tiani - I questurini sono quelli che ogni giorno si adoperano per assistere i minori non accompagnati che dormono per strada per carenza posti nelle strutture, sono quelli che comprano colazioni e giocattoli per i piccoli migranti in coda davanti alle Questure, sono quelli che comprano pannolini e beni di prima necessità ai nuclei familiari di profughi intercettati nelle stazioni ferroviarie, sono quelli che pagano con denaro proprio, le notti in albergo a chi viene trovato con bimbi piccoli e privo di ricovero a vagare nelle notti italiane''.
''Quelle notti in cui moralizzatori e pseudo filosofi dormono al caldo nelle loro case e i questurini sono l'ultimo discrimine tra società civile e la barbarie - sottolinea il segretario generale del Siap - Siamo stanchi di assistere a questi spettacoli mediatici in cui, senza contradditorio o con ispidi di comodo, sui media nazionali continuano ad imperversare personaggi intrisi di un livore ideologico e irrazionale contro chi indossa uniformi blu, atteggiamento illogico e immotivato che, a dispetto della loro sbandierata superiorità morale, stride con la realtà. Ci attendiamo dalla professoressa Di Cesare pubbliche scuse per aver offeso la dignità personale e professionale delle donne e degli uomini in divisa e auspichiamo che i talk show siano più attenti nella composizione degli ospiti garantendo la pluralità di rappresentanza''.