ROMA: Fiat Bravo, il SIAP non accetta "tagli" sulla sicurezza degli operatori
I due malcapitati hanno letteralmente assistito allo staccarsi della ruota anteriore sinistra mentre la volante era in movimento, per fortuna, a bassa velocità. Solo per una serie di fortunate circostanze non si è probabilmente consumata quella che poteva essere una tragedia, visto che l’autovettura di servizio è divenuta chiaramente incontrollabile e pertanto potenzialmente pericolosa sia per gli operatori che la utilizzavano che per gli utenti della strada.
Inutile dire che vengono i brividi se pensiamo, solo per un attimo, alle conseguenze che si sarebbero potute verificare per un malfunzionamento del genere durante un inseguimento oppure durante la marcia veloce per recarsi su intervento urgente.
E’ il caso di domandarsi, dunque, se i tagli che si sono abbattuti sulla sicurezza in nome della tanto necessaria “Spending Review” siano effettivamente dei risparmi oculati oppure no, alla luce dei rischi concreti che gli operatori di polizia si assumono nell’effettuare servizio con tali vetture, nonché degli stessi rischi che i cittadini corrono nel poter essere investiti da auto che possono trasformarsi, in quanto improvvisamente non controllabili, in vere e proprie mine vaganti. E’ infatti opportuno ricordare che la nuova Fiat Bravo è stata individuata ed allestita per il servizio di volante proprio in seguito a tali direttive imposte dalla necessità di risparmiare, con un gioco al ribasso sprezzante della sicurezza dei nostri colleghi. Effettivamente se è vero che complessivamente è costata meno delle Alfa Romeo 159, aggiudicandosi la gara d’appalto a discapito di vetture sicuramente idonee per il servizio di pronto soccorso e controllo del territorio come la A.R. Giulietta, è altrettanto evidente che il peggioramento al quale siamo scesi è lampante. Innanzitutto la Fiat Bravo ha dimostrato dei limiti per quanto concerne prestazioni e sicurezza che con la vecchia 159 non si delineavano assolutamente. Di fatto la scarsa potenza del motore che muove la Bravo rende questa berlina ben poco operativa, specie se la si deve impiegare per raggiungere veicoli la cui maggior parte è sicuramente più energica, sia nell’allungo che nello scatto breve. Alle minori prestazioni motoristiche si aggiungono, vero punto debole di un auto che non ha per nulla il dna essenziale per essere trasformata in volante, i limiti imposti dall’assetto della vettura, subito dimostratosi scarso ai nostri colleghi di reparto. Ci riferiamo all’inadeguatezza degli pneumatici, stretti ed alti, nonchè delle sospensioni che generano un forte rollio, rendendo la Bravo instabile a velocità nemmeno tanto elevate; questa vettura è tanto più inguidabile nei cambi di direzione quanto più repentine sono le manovre, fattori che la predispongono naturalmente a delle vere e proprie perdite di controllo già a velocità sostanzialmente modeste . Purtroppo, come ben sappiamo, a tutto ciò bisogna sommare anche gli sbagli commessi nell’allestire l’autovettura al fine di renderla funzionale al servizio di polizia ed inviolabile.
Per quanto attiene il primo aspetto si ritiene opportuno segnalare, giusto per portare un esempio emblematico, che l’acustica dell’apparato radio è assolutamente insufficiente, con le conversazioni talvolta impercepibili a causa della scarsa qualità dell’audio, ulteriormente penalizzata qualora i segnali acustici d’emergenza siano attivi.
Per quel che concerne invece l’inviolabilità della Bravo, bisogna notare che non si tratta di un auto sicura visto che basta infrangere semplicemente il lunotto posteriore e strappare via la mensola del portabagagli per poter asportare tutto ciò che vi è contenuto all’interno, dal materiale in dotazione di reparto a quello individuale e personale, fatto che ovviamente lascia i colleghi nell’insicurezza allorquando la vettura debba restare incustodita durante certi servizi.
Detto ciò, questa segreteria rappresenterà in maniera decisa a quella provinciale tale intollerabile situazione affinchè venga segnalata presso gli appositi organi competenti, per giungere alle soluzioni del caso.
Ancora una volta a fare le spese di intollerabili continui tagli, siamo noi in prima linea, noi che ogni giorno ci adattiamo a situazioni sempre nuove e difficili per offrire Sicurezza alla comunità.
Purtroppo la disattenzione che ultimamente è riservata alla Polizia di Stato a Roma è veramente sconcertante: solo due mesi fa tiravamo un sospiro di sollievo per il riassortimento del nostro parco auto, ridotto veramente in condizioni critiche, fatto di ormai vecchie ed usurate 159 che si guastavano di frequente per l’ininterrotto utilizzo a cui erano sottoposte e di cui ci siamo lamentati per oltre un anno ed oggi, purtroppo, siamo passati dalla padella alla brace con auto che si rivelano quanto mai insicure per chi le utilizza e per gli utenti della strada: è veramente il caso di dire che “Era meglio quando si stava peggio!!”
Ai colleghi a cui è capitata la vergognosa e gravissima vicenda va tutta la nostra solidarietà e si auspica che oltre al danno per il rischio corso non vi sia anche la classica beffa del “conto” che puntualmente la Corte dei Conti presenta in queste occasioni.
Già ieri il Signor Dirigente ha disposto che tutte le Fiat Bravo debbano restare ferme fino a quando non saranno sottoposte a controlli specifici tesi a verificare che episodi come quello in questione non si verifichino più.
Come di consueto sarà nostra cura tenervi aggiornati sugli sviluppi della questione, con la nostra priorità di salvaguardare tutti i colleghi che con cuore e passione, oltre a rischiare per un lavoro malpagato, loro malgrado mettono a repentaglio la loro incolumità a causa di scelte che si stanno rivelando pericolose oltre che improduttive.
IL S.I.A.P. NON ACCETTA “TAGLI” SULLA SICUREZZA DEGLI OPERATORI!!!
LA BASE LOTTA PER LA BASE
Roma, 19 Febbraio 2013 Il segretario di base
FARACE Massimiliano