SIAPINFORM@ nr. 16 - IL SIAP CI METTE LA FACCIA ...

SIAPINFORM@ nr. 16 - IL SIAP CI METTE LA FACCIA ...

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Per noi, senza alcuna retorica, la coerenza sindacale è un valore che deve far corrispondere le proprie convinzioni, con l'agire pratico e l’impegno. Solo così può concretizzarsi il vincolo morale e politico con i colleghi, che, al Sindacato hanno affidato la tutela dei propri diritti e interessi. Non sempre è facile essere coerenti, specie quando altri compagni di strada valutano percorsi diversi o, forse, più agevoli, per raggiungere comuni obiettivi. L’esperienza maturata sul campo non ci porta a credere che percorrere scorciatoie, possa aiutare a risolvere una problematica particolarmente complessa come quella del blocco dei CCNL. Quindi reputiamo un dovere del Sindacato quello di rispondere con un impegno straordinario, a quel mandato che decine di miglia di poliziotti e cittadini di questo Paese ci hanno delegato, perché credono in noi e nel delicato ruolo e funzione che il sindacato di polizia deve svolgere. I tempi sono molto difficili, non passa giorno che la crisi economica e finanziaria non imponga le sue leggi ferree, e questo ha creato disagio al nostro lavoro e al reddito delle nostre famiglie. Viene meno ogni giorno di più, l’equa corrispondenza che deve intercorrere tra il servizio il lavoro prestato, e la retribuzione. Non è un mistero per nessuno che il potere d’acquisto dei nostri stipendi si stia progressivamente erodendo, il nostro salario è sempre più schiacciato verso il basso, rispetto a una forbice dei trattamenti stipendiali sempre più allargata verso i segmenti medio - bassi delle retribuzioni. Nel primo semestre di questo anno il potere di acquisto degli stipendi ha perso un ulteriore 1,7% e, nel nostro caso, a nulla sono valse le norme a tutela della nostra specificità in merito al trattamento retributivo. Alla luce di quanto brevemente premesso, il SIAP ha ritenuto necessario porre in essere un’azione sindacale ancora più incisiva e determinata che, lasciando ad altri i palleggi della retorica, persegua obiettivi concreti, non le chimere delle facili promesse, ma azioni a cui possano corrispondere risultati tangibili. Per questo affermiamo che il SIAP ci mette la faccia. Tutto il nostro sindacato ci mette la faccia. Ci siamo avvalsi di uno staff legale di assoluto prestigio ed esperienza nella tutela dei diritti dei lavoratori e degli operatori di polizia, per promuovere un’azione legale di livello nazionale per tutelare il salario dei poliziotti e il legittimo diritto ai rinnovi contrattuali degli operatori del Comparto Sicurezza, oltre che, per il riconoscimento di tutti quei meccanismi di adeguamento retributivo congelati per il triennio 2011 - 2013, ai sensi dell’ art. 9, commi 1 e 21 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, poi esteso a tutto il 2014. La nostra coerenza e l’impegno contraddistingue la delicata gestione della vertenze del SIAP, grazie all’ indiscussa capacità, esperienza, e prestigio professionale, dei nostri avvocati, specialisti in materia di tutela dei diritti del lavoro e sindacale, del cui staff legale fanno parte autorevoli professori universitari (vedi sito www.avvocatitalia.it). I quali dopo aver analizzato e studiato sul piano giuridico la delicata questione del diritto al contratto e dei trattamenti salariali che dal contratto discendono, hanno ritenuto legittime e fondate le nostre doglianze. Non ci siamo sentiti in animo di avventurarci in un ricorso di tipo collettivo con sottoscrizione di schede individuali da parte di ogni collega, dando così l’erronea impressione di una operazione sindacale finalizzata al tesseramento, considerato il delicato periodo in cui questo avviene. La vertenza rinnovo del Contratto Nazionale aperta dal SIAP, è importante e strategica per i nostri diritti economici e previdenziali, oltre che per la serenità della vita delle nostre famiglie. E’ una battaglia importante per tutti i poliziotti, quanto quella che abbiamo già fatto per tutelare le nostre pensioni e il nostro sistema previdenziale, che, come è noto, siamo riusciti a salvaguardare per la caparbietà delle dure e lunghe contrapposizioni, che il sindacato dei poliziotti ha opposto agli ultimi due Governi della precedente legislatura. Certo abbiamo usufruito dell’appoggio della sana rete di relazioni con i vertici dei grandi partiti politici, a partire da quello più significativo con il responsabile del Forum Sicurezza del PD. Ciò detto, nei prossimi giorni partiranno due corposi ricorsi per altrettanti Tribunali Amministrativi, che saranno depositati ai TAR di Puglia e Lazio, organizzati e gestiti sul piano politico e sindacale dalla Segreteria Nazionale, su mandato della Direzione Nazionale sentito il parere delle segreterie provinciali e regionali e, saranno sottoscritti dai nostri più qualificati ed esposti dirigenti sindacali provinciali e regionali, mentre un terzo ricorso sarà depositato al Tar Piemonte, su iniziativa della Segreteria Provinciale del Siap Torino e sarà aperto agli iscritti di quella provincia. Una vertenza Sindacale, Politica e Giudiziaria articolata su più fronti e con metodi diversi, per non lasciare nulla di intentato in merito alla tutela dei nostri soldi, del nostro stipendio e del diritto di tutti i poliziotti al rinnovo dei CCNL. Il S.I.A.P. ci mette la faccia, perche espone direttamente i propri dirigenti sindacali sezionali, provinciali e regionali, che, ogni giorno, lavorano fianco a fianco con i colleghi sui diversi posti di lavoro. Il Sindacato ha aperto questa durissima vertenza non solo per la tutela dei nostri soldi e dei nostri diritti, ma anche per salvaguardare il valore e la dignità del nostro lavoro. È anche una battaglia di principio, contro la reiterazione del blocco contrattuale per il 2014, e il conseguente congelamento dei nostri stipendi, la mancata perequazione e la retribuzione complessiva di ogni poliziotto indipendentemente dalla qualifica rivestita. Considerato che, il Governo fa orecchie da mercante, nonostante la ritrovata unità dei Sindacati di Polizia e del Comparto Sicurezza. Allora agiremo anche in sede giudiziaria come hanno già fatto altre categorie professionali. Perché indispensabile è la tutela dei nostri interessi. Se il S.I.A.P. vincerà, e noi siamo intimamente convinti che vinceremo, specie dopo la pronuncia della Corte Costituzionale del 2012 n. 223 che si è già in parte espressa sulla stessa materia, quindi se fondate sono le ragioni del contenzioso che abbiamo aperto in sede di confronto politico e sindacale con il Governo, lo sono ancor di più in sede giudiziaria sede di ultima istanza in cui tutelare i nostri interessi, come hanno già fatto i magistrati e i professori. Se il Tribunale accoglierà le nostre ragioni, ne beneficerà l’intera categoria. Difatti, va da sé, che per il principio fissato dall’art. 3 della Costituzione in caso di sentenza favorevole il diritto riconosciuto, non potrà che essere esteso a tutti i colleghi. I nostri diritti vanno sostenuti e difesi non ci sono stati regalati, ma li abbiamo conquistati, così come va tutelato lo stipendio e il diritto al rinnovo del Contratto di Lavoro. Sostieni amo tutti insieme le battaglie del S.I.A.P. per la “Tutela dei Diritti dei Poliziotti”