GIORNO DEL RICORDO

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Il distintivo lo hanno portato con loro, nel buio profondo di una foiba. Poliziotti, agenti, servitori dello Stato. Italiani che «urlavano Italia, e caddero», per dirla con una poesia di Ermanno Eandi.
Tra le vittime delle foibe ci sono anche loro, 89 guardie di pubblica sicurezza della questura di Fiume uccise dopo l'invasione della città da parte delle milizie di Tito. Lo stesso tragico destino toccato a circa 90 poliziotti di Gorizia e 150 agenti di stanza a Trieste.
Tutti accusati dello stesso identico 'crimine': essere italiani.
Un orrore dell’umanità cancellato per troppo tempo persino dai libri di storia.

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