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Grande merito si deve riconoscere alla Polizia di Stato, la prima forza di polizia ad avere previsto un Corpo di Polizia Femminile, voluto dal Capo della Polizia dell’epoca Giovanni Carcaterra e introdotto con la legge n. 1083 del 7 dicembre 1959, e successivamente con la riforma del 1981 e l’introduzione dei diritti sindacali, sono state garantite le condizioni per affrontare il percorso che ha portato alle pari opportunità di carriera, specializzazione e trattamento economico.
La nostra Amministrazione anche grazie allo stimolo dei sindacati ha saputo innovare il proprio ordinamento, e guardato con fiducia e speranza alla presenza e alla grande capacità delle donne. Le donne poliziotte sanno fare squadra, vivono la loro professionalità con spirito di complementarietà. E non sempre è stato semplice, tante volte sono state oggetto di un finto paternalismo che le relegava in situazioni di secondo piano. Passione, determinazione e professionalità son donna, è stato coniugando questi elementi che oggi vede le donne in posizioni di rilievo, in ambienti di esclusivo appannaggio degli uomini, ma questa non è più una novità. Grazie alla sensibilità delle colleghe, gli sbarchi di famiglie di rifugiati, la violenza in famiglia, sui minori e sulle donne, le stragi del sabato sera, sono affrontate con la delicatezza e la sensibilità necessaria, oltre che una professionalità fuori discussione.
La storia delle donne in Polizia è fatta d’impegno e appartenenza, in Polizia non esistono quote rosa "discriminanti" o corsie preferenziali, le donne se lo devono guadagnare, e quando le donne arrivano a livelli apicali sono veramente brave, sono le migliori. Viva le donne.
AUGURI!