«Sono in polizia da 27 anni e non ho mai registrato né percepito patti interni per nascondere questioni legate al servizio, anche se particolarmente dolorose». Giuseppe Tiani, segretario generale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, invita alla cautela dopo le ultime rivelazioni sul caso della caserma di Spinaceto.A metà settembre si è saputo che un agente dei NOCS (il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza della Polizia di Stato) si era rivolto alla Procura di Roma per denunciare le violenze fisiche e psicologiche che avrebbe subito dai colleghi. Ora La Repubblica afferma che dietro a quelle violenze c’è un patto per nascondere la verità sulla morte di Samuele Donatoni, l’agente ucciso nel 1997 durante un blitz per liberare l’imprenditore sequestrato Giuseppe Soffiantini. Una prima sentenza ha stabilito che furono i banditi a sparargli. Una seconda ha ribaltato le responsabilità, affermando che il colpo mortale arrivò «da dietro», cioè dove stavano i suoi colleghi. E proprio tra quei colleghi ci sarebbero gli accusati di Spinaceto.