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A ciò si aggiungeva l’imminente cessazione dei contratti temporanei dei lavoratori interinali , dei quali ben 120 al lavoro nelle Questure, che erano attualmente impiegati proprio per il riconoscimento della protezione internazionale.
Lo scorso mese di maggio la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere ha rappresentato “… che, a seguito della pubblicazione della Legge di Bilancio n. 197 del 29/12/2022 la quale, all’art. 1 comma 683 ha previsto la possibilità di continuare ad avvalersi dei lavoratori interinali impiegati presso gli Uffici Immigrazione delle Questure, è stata avviata una procedura negoziata per individuare una Agenzia di somministrazione di lavoro a tempo determinato che metterà a disposizione detto personale da dislocare presso gli Uffici Immigrazione delle Questure, per le esigenze di definizione delle procedure finalizzate al rilascio del permesso di soggiorno. A tal fine è stato stimato un fabbisogno di 550 unità”.
Ad oggi, dopo 6 mesi dalla cessazione dei contratti in essere, ancora nessuna notizia certa perviene e la situazione è sempre più disastrosa per i colleghi, impiegati in prima linea negli Uffici Immigrazione, e per i cittadini stranieri che, sempre più spesso, in tutta Italia, stanno manifestando pubblicamente in piazza insieme a partiti, associazioni ed avvocati per denunciare l’inefficienza ed i ritardi di un sistema oggettivamente in ginocchio.
Si ribadisce, pertanto, la necessità di intervenire decisamente sulle criticità più volte evidenziate e di procedere speditamente nella conclusione delle procedure di assunzione dei lavoratori interinali necessari.
Seguendo il link da QUI sì è indirizzati al citato intervento del 18 marzo 2022.
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