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"Come noto, la Legge di Bilancio per il 2024 ha previsto, per i periodi di congedo parentale, l’elevazione “alla misura dell’80 per cento della retribuzione nel limite massimo di un mese e alla misura del 60 per cento della retribuzione nel limite massimo di un ulteriore mese, elevata all’80 per cento per il solo anno 2024”.
Questa Segreteria Nazionale è costretta a constatare come, ad oggi, nessuna novità sia giunta dopo la nota di codesto Ufficio del 23 maggio ultimo scorso in cui, a seguito delle sollecitazioni di parte sindacale circa la richiesta di applicazione della Legge, veniva specificato che «ha ritenuto di interessare sulla tematica anche il Dipartimento della funzione pubblica, del cui parere si è tutt’ora in attesa, considerato che la questione assume carattere più generale, interessando anche il personale delle altre Forze di polizia e le Forze armate destinatarie di analoga disposizione, ed attesa la natura dei benefici di cui trattasi”».
È di tutta evidenza che il diritto già riconosciuto – “…ferma restando l’applicazione dell ’ulteriore benefìcio del 60 per cento della retribuzione (ovvero dell ’80 per cento per il solo anno 2024) introdotto dal più volte richiamato l’art. 1, comma 179, della legge 213/2023, per l’eventuale residuo periodo di fruizione del congedo parentale (15 giorni) nell’arco temporale di massimo due mesi considerato da detta norma, non essendo previsto per tale periodo un trattamento più favorevole in sede negoziale” – sta per essere vanificato dall’avvicinarsi della fine dell’anno.
È dunque necessario adottare ogni urgente iniziativa volta all’acquisizione del parere del Dipartimento della Funzione Pubblica, così come indicato nella predetta nota, e consentire al personale della Polizia di Stato la fruizione di un diritto previsto dalla Legge".
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