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In primis, viene evidenziata la disparità di operato tra i punti b) e c) dell’articolo 2 del bando di concorso in argomento: infatti mentre nel punto b) vengono opportunamente indicate le classi di laurea magistrale o specialistica utili alla partecipazione al concorso in parola, nel seguente punto c), relativo alle lauree triennali, non solo non vi è alcuna indicazione per le classi di laurea utili alla partecipazione, ma al candidato che abbia conseguito una laurea triennale, viene richiesto addirittura di fare attività di “data entry” relativamente a tutti gli esami con IUS dallo stesso sostenuti in luogo dell’Ufficio preposto.
Altra discrasia è quella rappresentata dal caso della laurea magistrale LMG01 che, se relativa al nuovo ordinamento, sebbene indicata nel suddetto punto a) come utile, costringa anche in questo caso ad un gravoso inserimento di informazioni relative agli esami con IUS sostenuti.
Entrambe le fattispecie descritte stanno portando all’esclusione a priori di numerosi candidati, i quali, nonostante siano possesso di classi di laurea L-14 e magistrale LMG01 previste dalla norma, pur sommando i crediti IUS non riescono a raggiungere i 2/3 richiesti per poter accedere alla presentazione della domanda di partecipazione al concorso de-quo.
Tra l’altro, è stata rilevata la mancata indicazione nel bando della documentazione da esibire in sede di verifica da parte del candidato e/o che consenta a quest’ultimo di conoscere, con chiarezza, la liceità della propria posizione sul possesso del requisito relativo al titolo di studio.
Per i motivi di cui sopra, tenuto conto che il bando di concorso in questione è ancora nella fase di presentazione delle domande, si ritiene ineludibile da parte di codesto Dipartimento un cortese sollecito chiarimento (quali diplomi di laurea, triennali e specialistiche, siano idonei alla presentazione della domanda di partecipazione a tale concorso, ovvero se conseguite tramite master o tramite crediti formativi e le modalità di riconoscimento di quest’ultimi), unitamente ad un’eventuale rivisitazione di tutta la procedura, al fine di risolvere tutte le varie problematiche sopradescritte; ciò eviterebbe l’insorgere di contenziosi, allo stato attuale inevitabili, e dipanerebbe qualsiasi dubbio interpretativo per i titoli ammessi al concorso in argomento, che saranno altresì equipollenti anche per quei futuri concorsi per Ispettori Superiori (2026-2028)."
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