PROBLEMATICHE INDENNITA' ARTIFICIERI - Esito incontro

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tra le altre vicende, la situazione degli artificieri ed in modo particolare dei colleghi di Palermo, per ciò che concerne al pagamento dei premi di disattivazione. Tale situazione, pendente da circa 3 anni e mezzo, era stata la causa di una azione giudiziaria imbastita presso il TAR Sicilia, che aveva impugnato il diniego di pagamento delle previste indennità, emesso dal Dirigente dell’UPG SP di Palermo. Durante la riunione, dopo aver sentito le rimostranze mosse dai portavoce del sindacato, in merito alla predetta vicenda, ha preso parola il Direttore dei reparti speciali, il quale ha riferito di avere ricevuto una richiesta di chiarimenti da parte del Questore di Palermo, in merito al mancato pagamento dei premi di disattivazione. Il dott. Sanna, quindi affermava di avere già risposto in data 25 Giugno alla rredetta nota, rimarcando che, nella risposta che aveva inoltrato al TEP, aveva ribadito che il pagamento del premio di disattivazione è dovuto anche se disposto dall’Autorità Giudiziaria, in quanto tale disposizione non pregiudica la presenza dell’autorizzazione dell’autorità di Pubblica Sicurezza, dalla quale per altro dipende il personale delle Questure. Il dott. Di Bella, direttore dell’ufficio affari legali, riferiva di non avere ricevuto alcun documento relativo al ricorso in specie, ma asseriva che fosse corretto e condivisibile quanto già scritto e ribadito in sede di tavolo tecnico dal Dott. Sanna. La direttrice del TEP, riferiva inoltre di avere gia inviato la risposta del Ministero alla Questura di Palermo.
In un secondo momento veniva richiesta una interpretazione della legge 294/85 ed del DPR 170/2007, il più omogenea possibile per non creare altre sperequazione del personale degli Artificieri operante in tutta Italia. Si ribadiva inoltre che l’Arma dei Carabinieri, il cui personale delgli artificieri è sovente impiegato in maniera congiunta con personale PS, aveva dato un ulteriore interpretazione estensiva alle predette fonti normative, riconoscendo agli operatori Artificieri anche il rischio presunto, oltre al rischio reale, cosa che si viene a verificare allorquando gli operatori artificieri sono chiamati ad intervenire per un pacco sospetto, autovetture sospette etc. Il Direttore dei Reparti speciali Dott. Sanna riferiva di essere pienamente d’accordo ad estendere la corresponsione dell’indennità derivante dal cd “rischio presunto” anche agli operatori Artificieri della Polizia di Stato, pertanto si impegnava congiuntamente con il dott. Di Bella a studiare la circolare interpretativa dell’Arma dei Carabinieri per poterla estendere anche alla Polizia di Stato. In ultimo, veniva richiesta da parte del SIAP un’indennità fissa e pensionabile per gli operatori artificieri, paragonabile a quella del Reparto Volo o dei Nocs, l’Amministrazione, tramite le ill.me personalità presenti al tavolo, in particolare per bocca del Sig. Direttore degli Affari Legali, rispondeva di essere già a lavoro, congiuntamente con il direttore dei Reparti Speciali, per fornire un indennità fissa agli artificieri, paragonabile a quella dei sommozzatori, indennità che si andrebbe ad integrare con i premi di disattivazione.
Tale indennità sarebbe stata inserita presumibilmente in coda contrattuale (fine anno 2018) oppure nel nuovo contratto 2019.
L’incontro, avvenuto a oltre 3 anni dall’inizio della querelle, sembra porre un deciso punto di svolta alla vicenda. Rimaniamo comunque attenti all’evolversi della situazione fino a quando questa non si tradurrà concretamente in disposizioni a favore dei colleghi.

Roma 24 luglio 2018

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