Il recupero del riposo settimanale è un diritto costituzionalmente garantito

Tra le tante difficoltà che l’Amministrazione della P.S. deve affrontare ogni giorno per garantire ai cittadini il servizio sicurezza il Siap credeva non vi fosse quello di “smaltire” i recuperi accumulati dal personale della Polstrada. Evidentemente ci sbagliavamo. E con noi si è sbagliato anche il Dipartimento che probabilmente riteneva di aver chiarito una volta per tutte l’interpretazione della normativa che regola i recuperi riposi con la circolare del 18 giugno 2005 (N. 557/RS/01/72/2005).
Ci pare superfluo citare tutti i passaggi della circolare ma uno ci sembra particolarmente chiarificatore al riguardo: “decorso il termine di 4 settimane senza che il dipendente produca alcuna istanza, l’interessato decade dalla facoltà di scelta e sarà quindi il dirigente dell’ufficio che, valutate le esigenze di servizio, determinerà il giorno in cui far recuperare il riposo non fruito”. Per i riposi festivi la responsabilità è poi tutta dell’Amministrazione dovendo indicare già nelle prime 4 settimane il giorno in cui il recupero deve avvenire.
Senza volerci dilungare troppo, ci limitiamo a formulare una banale considerazione: il collega che accumula qualche riposo è un collega ben disposto a lavorare. Essere inutilmente fiscali non genera armonia. Se poi si sbaglia in modo così marchiano si perde anche di autorevolezza: il riposo settimanale non fruito non ha scadenza perché è un diritto irrinunciabile del lavoratore e costituzionalmente garantito. Il dovere di farlo fruire ricade sull’Amministrazione nel caso il dipendente non si avvalga del diritto di chiederlo nelle 4 settimane successive.
Scegliere di essere più o meno “accomodanti” con i dipendenti è nelle facoltà di un dirigente. Tutelare i colleghi dagli errori dei dirigenti è, invece, tra i compiti del sindacato.

vai alla news completa >>