Forze dell'ordine di Forte dei Marmi senza mensa? "Il Siap Lucca Versilia non può che intervenire su una vicenda che già intravedeva scenari preoccupanti: qualche settimana fa dal palazzo erano trapelate indiscrezioni sulla possibile chiusura della mensa per le forze di polizia e militari, oggi finalmente vediamo la vera faccia del mostro"
Non usa mezzi termini il segreatario provinciale del sindacato di polizia Rodolfo Pierotti: "Non possiamo che rimanere sconcertati nell’apprendere, dalla stampa, che all’insaputa di poliziotti e carabinieri si era sviluppato un vero business, centinaia di migliaia di euro spesi dalla pubblica amministrazione per fornire 20 pasti giornalieri “dignitosi” (un primo ed un secondo non “alla carta”), tenendo conto che per ogni poliziotto la Prefettura rimborsa al comune di Forte dei Marmi circa 4,00 euro. Anche i locali dove vengono consumati i pasti non sono certamente a cinque stelle, diciamo ai limiti della decenza".
Il Siap lancia un appello a tutte le autorità competenti in materia: "Verificare cosa effettivamente sia avvenuto in questi anni di gestione di questo sevizio". "Appare quanto mai singolare - sottolinea Pierotti - che gli stessi attori che decisero, alcuni anni fa, di spostare la mersa per motivi definiti “curiosi”, oggi, improvvisamente, si rendano conto che un pasto essenziale composto da un primo ed un secondo potesse costare fino a 24,00 euro. Riteniamo che in questo momento storico di degrado politico/economico, colpire mediaticamente le forze di polizia sia lo “scivolone” tipico di chi mette ancora in dubbio l’importanza della presenza delle forze di polizia, in particolare del Commissariato, nel contesto versiliese la cui attività risulta, nel contempo, apprezzatissima dalla cittadinanza. Concludiamo amaramente definendo questa vicenda, indegna di un paese civile, dove la mala gestione del denaro pubblico viene scaricata su coloro che quotidianamente si trovano a fronteggiare la criminalità con sempre meno uomini e mezzi e, per motivi “poco” chiari si ritrovano additati a mezzo stampa come privilegiati".