Signor Prefetto,
con la presente si vuole rappresentare tutta la nostra contrarietà circa la scelta che l’Amministrazione intende porre in essere, in merito alle procedure concorsuali e al numero dei posti da mettere a concorso.
Riteniamo che la proposta contenuta nella bozza del 24.01.2013 non aderisce a quanto previsto dalle normative vigenti. In particolare, nel corso di un primo confronto con il Direttore delle Risorse Umane e i responsabili dei competenti uffici, ci è stato comunicato che la normativa a cui si fa riferimento è giustamente il DPR n. 335/82, ma non anche l’art.13 del D. L.svo n. 53/2001.
Quest’ultima novella non può essere elusa in fase di prima applicazione per i posti disponibili dal 31.12.2001 al 31.12.2004, poiché essa dispone che le aliquote e le modalità di accesso alla qualifica iniziale del ruolo degli Ispettori siano determinate in deroga a quanto previsto dall’art. 27 DPR n.335/82, con riserva del sesto dei posti ivi indicati, come modificata dall’art. 3 comm. 1 del medesimo decreto; infatti esso prevede una ripartizione diversa da quella stabilita dal DPR 335/82 ed in particolare i posti vacanti nel periodo sopra indicato, dovranno essere ripartiti nel rispetto del combinato disposto delle norme, che prevedono: 35% riservato agli esterni, il rimanente 65% riservato al personale interno, secondo le percentuali di suddivisione rispetto al ruolo di provenienza, anzianità di servizio e titolo di studio posseduto.
La percentuale del 65% è da intendersi così ripartita: il 35% riservato al personale vincitore di concorso per l’accesso al ruolo dei Vice Sovrintendenti, indetti dopo l’entrata in vigore del DL n. 197/95, il 15% riservato al ruolo dei Sovrintendenti, anche se privi del requisito del titolo di studio ed il 15% riservato al personale che espleta funzioni di polizia in possesso alla data del bando che indice il concorso, di un’anzianità di servizio non inferiore a sette anni e del titolo di studio prescritto.
Signor Prefetto, ciò premesso, riteniamo improcrastinabile un approfondito confronto con i vertici del Dipartimento della P.S. al fine di poter meglio discutere e comprendere la filosofia che sottende alla gestione dell’attività concorsuale dell’Amministrazione. In più occasioni, abbiamo ribadito, che non si può continuare a gestire con incomprensibili ritardi i concorsi interni, considerato il grave danno che si arreca a tutto il personale di polizia. Difatti gli appartenenti alle altre Forze di Polizia del medesimo Comparto non vivono tale disagio, in quanto le loro Amministrazioni emanano i bandi di concorso con regolarità e secondo le vacanze che si determinano nei singoli ruoli, cosicché sono di fatto meglio retribuiti nel corso del tempo ed usufruiscono di un maggiore gettito degli emolumenti previdenziali, si determina così una disparità di trattamento e opportunità per i poliziotti.
La patologia del sistema ordinamentale dei ruoli, come Le è noto si riverbera anche sulla distribuzione delle risorse contrattuali, le quali sono suddivise non solo sulla base delle singole unità di personale di ogni amministrazione, ma anche rispetto alla media stipendiale determinata da tutti i ruoli.
Il S.I.A.P. chiede un Suo autorevole risolutivo intervento a tutela degli interessi di tutto il personale che, al sindacato, ha delegato la rappresentanza dei propri interessi professionali, rispondendo così alle varie criticità e cercando di sanare le esigenze operative le cui disfunzioni oramai, si stanno cronicizzando in molti uffici a causa della mancanza di personale e in particolare di Ufficiali di P.G.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale Giuseppe Tiani