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L'allarme dei sindacati:
"Reati in aumento in città"
Venerdì 04 Ottobre 2013 - 06:00 di Melania Tanteri
Secondo il segretario provinciale del Siap, sindacato di Polizia, dispersione scolastica e disoccupazione in aumento avrebbero ampliato l'illegalità diffusa, costringendo le già esigue forze dell'ordine a sacrificare il controllo e la prevenzione per occuparsi di altro. (Nella foto baby gang in azione durante una rapina)
CATANIA - Sparatorie - l'ultima appena ieri mattina - scippi e rapine. E' emergenza sicurezza in città. Sono i numeri, freddi e spietati a dirlo e i sindacati delle forze dell'ordine, cui è demandato l'arduo compito di controllare un territorio sempre più vasto e meno controllabile, a diffonderli, forse per evidenziare che il moltiplicarsi degli episodi di violenza sul territorio etneo non dipende solo da chi è chiamato a tutelarlo, ma anche e soprattutto alle condizioni generali. "Nel primo semestre del 2013 si è registrato quasi lo stesso numero di reati dell'intero 2012 - afferma Tommaso Vendemmia, segretario provinciale del Siap (Sindacato appartenenti alla Polizia). Solo per quanto riguarda, ad esempio, le rapine, lo scorso anno sono state 1176 in tutta la provincia - 643 nella sola Catania - e, nei primi sei mesi di quest'anno 854 in provincia e 466 nel territorio cittadino". Proporzione che si ripete più o meno identica anche in relazione ai furti in abitazione, agli scippi e ai furti di automobili. "I numeri si riferiscono ai reati registrati, fino a oggi, nel posto di Polizia - riferisce Vendemmia - ed evidenziano un peggioramento delle condizioni di sicurezza dovuto al fatto che il controllo del territorio va necessariamente rivisto dalle autorità competenti, Prefetto e Ministro degli interni in testa".
Secondo Vendemmia, ad avere reso peggiori le condizioni di sicurezza in città e aver contribuito all'aumento dei reati, sarebbe l'enorme dispersione scolastica e la disoccupazione che avrebbero ampliato l'illegalità diffusa, costringendo le già esigue forze dell'ordine a sacrificare il controllo e la prevenzione per occuparsi di altro. "L'assenza di Vigili urbani sul territorio cittadino, ad esempio - continua il sindacalista - comporta che molti reati come ad esempio la prostituzione o l'abusivismo, debbano essere affrontati dai corpi di Polizia che, chiaramente, non possono occuparsi di tutto". Troppo pochi gli uomini sulla strada, dunque, secondo Vendemmia, a causa di quella che definisce "assenza di progettualità nell'attività di prevenzione intesa come partecipazione di tutte le forze di Polizia".
Una necessità nell'immediato, per tamponare come possibile l'assenza di risorse umane che, nella Polizia di Stato, ad esempio, sono ridotte ai minimi termini. "La Polizia ha un organco fermo al 1989 - spiega - e oggi abbiamo una dotazione organica di 1174 uomini. Di questi, però, 900 sono "abili" per i servizi di controllo e prevenzione. Non solo - aggiunge: mentre nel 1989 i poliziotti erano ubicati in tre strutture, oggi sono sparsi in ben 9 edifici, una frammentazione che assorbe circa 120 uomini ogni giorno solo per la vigilanza di queste strutture e per i servizi logistici". Una situazione di disagio ben nota al Questore che però, poco può fare per cambiarla. "Il Questore è a conoscenza dei disagi - continua Vendemmia - ma è autorità di Pubblica Sicurezza a Catania e ci amministra nel migliore dei modi con le risorse che ha a disposizione".
Per questo, il Siap attraverso il segretario provicniale, lancia un appello all'amministrazione comunale, affinchè trovi un'unica struttura per la Polizia, in modo da poter risparmiare, quanto meno, 120 unità e poterle utilizzare sulla strada. "Sarebbe già qualcosa - continua - il sindaco Bianco, in occasione del funerale della signora Borromeo - l'anziana morta in seguito al violento scippo subito in via Bramante n.d.r. - ha condiviso le nostre problematiche e richieste, ma serve concretezza e garantire la proporzione tra la domanda di sicurezza e la risposta delle forze dell'ordine".
E l'emergenza sicurezza è anche il motivo per cui il Prefetto Maria Guia Federico, ha presieduto, la scorsa settimana, una riunione tecnica di coordinamento delle forze dell'ordine a cui hanno preso parte, oltre ai vertici provinciali, il Procuratore generale Giovanni Tenebra e il procuratore capo Giovanni Salvi. Al centro dei lavori, infatti, la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nella provincia,