L’evento come di consueto, soprattutto negli ultimi anni, è la classica vetrina più o meno scintillante per i questori che colgono l’occasione per tessere le proprie relazioni pubbliche e personali e bearsi dei risultati molto spesso ottenuti dal resto del personale che della Polizia, ne costituisce non solo numericamente, la vera essenza.
E come nel salotto buono di casa propria, si tira fuori l’argenteria e ci si adopera per fare bella figura con gli ospiti illustri che accoglieremo.
Solo che a Viterbo non abbiamo un salotto buono (la “pomposa” sala convegno del terzo piano è fatiscente) e non fa niente se l’argenteria è vecchia e ammaccata. Una lucidatina per l’occasione e una opportuna collocazione in penombra per non farla notare troppo e la nostra figura è garantita!
Viene anche da chiedersi cosa ci sia in concreto da festeggiare.
Forse il blocco, da ben oltre quattro anni, del contratto di lavoro e altre indennità, connesse anche alla progressione di carriera? Oppure i continui tagli agli straordinari, alle missioni, al rinnovo del parco macchine, agli equipaggiamenti, al vestiario? O la mancanza cronica di turn over del personale che continua ad essere sempre più stanco e demotivato?
Accogliamo ospiti ed autorità in guanti bianchi (letteralmente) che ci facciamo prestare per l’occasione perché non abbiamo neanche quelli!
Il personale sbuffa e mugugna perché di una festa in queste condizioni ne farebbe volentieri a meno. Eppure ci si motiva; si sopporta; ci si sforza anche di mostrarsi contenti e sorridenti perché anche “il protocollo lo impone”...
Naturalmente alla festa partecipano, pieni d’entusiasmo ed orgoglio per una vicinanza d’appartenenza, anche i nostri famigliari. L’importante che siano seduti a debita distanza dalle prime file riservate (da protocollo!) a rappresentanti di altre istituzioni che probabilmente a loro volta vorrebbero essere altrove.
Ci adoperiamo di assicurare un cerimoniale dignitoso e dimentichiamo che i nostri colleghi continuano al momento a spogliarsi in due risibili e sudici box a vetri all’interno dell’autorimessa con tutto quello che comporta! Una battaglia che il Siap di Viterbo non ha dimenticato e che, purtroppo, dopo i buoni propositi iniziali di tutte le altre sigle sindacali, ha provato a portare avanti anche da solo.
Già! Come dimenticare la solerzia con cui, per adempiere ad una richiesta del nostro Ministero, motivata dalla solita questione ragionieristica, si è detto ai colleghi che dovevano abbandonare perentoriamente le stanze occupate del non utilizzato (e vetusto) appartamento del questore, smobilitando in fretta e furia spogliatoi ed uffici perché quello spazio doveva tornare alla originaria destinazione.
Manco la indimenticata Fornero e la sua stravagante e deleteria riforma delle pensioni è stata così celere! E il risultato qual’è stato? Che il questore di Viterbo continua a vivere in un alloggio esterno per il quale il Ministero dell’Interno continua a pagare l’affitto, mentre i colleghi delle Volanti sono finiti in “cantina” ed altri sono stati costretti a condividere uffici già esistenti comprimendosi al limite del ridicolo negli spazi esistenti!
Si potrebbe ricordare anche la mancanza delle pulizie degli uffici e altri spazi comuni destinati pure all’utenza.
Ma la festa della polizia è un toccasana anche per questo. Tranquilli. Come non notare le “pulizie di primavera” fatte per l’occasione. Basta quindi trattenere il fiato per evitare d’inalare la polvere che si annida ovunque e chiudere un occhio per non vedere lanuggine e residui vari disseminati ovunque all’interno dell’edificio, fino al prossimo anno cioè alla prossima festa!
Quindi, colleghi, di cosa vi volete lamentate?
LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP