Roma, 20 settembre 2014 – Giuseppe Tiani, è stato raggiunto l’accordo tra Sindacati di Polizia e Governo. E’ una buona notizia o si poteva fare di più?
Sì, l’accordo con il Governo è stato raggiunto dal S.I.A.P. unitariamente a tutti i Sindacati della Polizia di Stato, Penitenziari, Forestali, Vigili del Fuoco e Cocer Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Marina e Aereonautica; esclusa la c.d. consulta autonoma, che è inspiegabilmente non ha inteso partecipare alla costruzione del grande cartello unitario, rispetto ad’una esigenza oggettiva di unità che tutti abbiamo sentito responsabilmente, proprio per sbloccare i nostri stipendi e fermare l’erosione progressiva del salario di specificità connesso strettamente alle funzioni e ai poteri affidate di poliziotti, carabinieri, militari e vigili del fuoco. Puntualizzo per una corretta informazione che, la consulta autonoma rappresenta il 6% circa dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico (nel cui seno lavorano bel oltre 500.000 uomini e donne), quindi una percentuale irrilevante per una vertenza così complessa la cui “posta in gioco” dell’atipico negoziato con il Governo e relativi rapporti di “forza sindacale e politica” – vale circa un miliardo di euro a partire dal 1 gennaio 2015 per tutti i colleghi nessuno escluso. E’ certamente una buona notizia, impossibile fare di più con il Pil che porta il segno meno, quindi, mancano le liquidità di cassa per la spesa corrente, in una parola non ci sono soldi.
Prevede che ci sarà presto un incontro con il premier Matteo Renzi?
Ritengo che sia molto probabile e imminente l’incontro tra il Presidente Renzi i Sindacati di Polizia, Cocer e Vigili del Fuoco, ma al di là dell’incontro, la cosa più importante che ha rimesso nei giusti binari la nostra vertenza, è la decisione politica assunta dal Governo al più alto livello, con le disponibilità finanziarie offerte dal Ministero dell’Economia per sbloccare il Tetto Salariale dei poliziotti congelato al 2010; i cui effetti deleteri si sono riverberati anche su pensioni e Tfs, nel periodo che và dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2014.
Renzi e Alfano hanno parlato di “toni non accettabili” da parte dei sindacati di polizia. Come replica il Siap?
I toni da parte del Siap e delle OO.SS. e Cocer del cartello unitario del 4 Settembre in rappresentanza del 94% degli operatori dei Comparti Sicurezza Difesa e Soccorso Pubblico sono stati assolutamente corretti e legittimati dalle istanze di protesta per la sofferenza salariale degli operatori delle Forze di Polizia e Forze Armate. Non posso rispondere per altri ovviamente. Nel caso di specie mi riferisco alla consulta autonoma che ha assunto una posizione marginale e di ultra minoranza rispetto a tutto il mondo sindacale e delle rappresentanze militari e dei vigili del fuoco. Puntualizzo che è nelle disponibilità delle tutele costituzionali riservate al Sindacato dichiarare lo stato di agitazione, manifestazioni di protesta e lo sciopero. Nel caso dei nostri 3 Comparti lo sciopero ovviamente è una prerogativa riservata alle sigle che rappresentano gli operatori dei Vigili del Fuoco e Guardie Forestali, per tutti gli altri è previsto il diritto di manifestare anche ad oltranza fuori dall’orario di servizio, cosa che avremmo fatto e non escludiamo di fare, se qualcuno dovesse violare l’accordo. Rispetto alla violazione dell’accordo, sono intimamente convinto per aver sviluppato le linee guida della trattativa, e ho notizie tali da farmi affermare che, non accadrà.
Che umore si percepisce tra gli iscritti al Siap dopo il raggiungimento dell’accordo?
L’umore in generale è di prudente soddisfazione per tutto il personale, anche se, registro una legittima diffidenza che viene artatamente alimentata da personaggi irresponsabili, i quali non avendo avuto neanche il ruolo di comparse o riserve delle stesse in questa trattativa tra cui micro sigle rappresentative di sé stesse, cercano di sminuire la portata dell’accordo con il Governo, presieduto, puntualizzo, da un Premier che non ama molto il confronto con i Sindacati e non accetta le liturgie del passato nei negoziati tra Sindacati e Governo. Ciò nonostante il Siap e il cartello del 4 settembre sta portando a casa, con effetti tangibili sullo stipendio, lo sblocco del tetto salariale per il valore di circa un miliardo di euro. Giusto per avere un termine di paragone l’ultimo rinnovo del contratto dei comparti, biennio economico 2008/2009 è costato allo Stato 630 ml di euro circa, quindi per il Siap al di là delle modalità con cui si sviluppata la trattativa, diamo atto al Governo dello sforzo fatto grazie all’azione del Sindacato, ma comunque in tempi di grande crisi e assoluta mancanza di liquidità nelle casse dello stato. Ricordo ai più, che fù il Governo Berlusconi ha introdurre il blocco salariale per poliziotti e carabinieri nel 2010, quando i conti di cassa dello Stato erano ben più fiorenti rispetto a oggi in cui la crisi economica e finanziaria si è aggravata.
Il cosiddetto “sblocco degli stipendi” non può non essere collegato alle risorse destinate alla sicurezza. I soldi sembrano non esserci più. Cosa chiedete al governo?
Non mi risulta affatto che i soldi per lo sblocco dei salari di poliziotti e carabinieri siano stati presi dai capitoli destinati alla sicurezza dei cittadini. Mi risulta invece, che i denari sono il frutto dei risparmi di amministrazione derivanti dagli effetti della spending review posta in atto come noto, da precedenti governi tra cui quello Berlusconi. In sintesi il Siap essendo stato uno dei protagonisti di questa trattativa mi risulta, che, 440 ml di euro provengono dai risparmi di tutte le amministrazioni interessate dei 3 Comparti e circa 550 ml di euro li ha trovati e messi disposizione per chiudere la vertenza il Ministero dell’Economia e il Governo.
Da circa un mese alcune sigle sindacali hanno organizzato un presidio permanente davanti a Montecitorio. Questo malumore è destinato a restare?
Le sigle sono sempre le stesse, quelle che aderiscono alla consulta autonoma e sono: una per la polizia, una per i penitenziari, una per la forestale e una per i VV.FF. – Anche noi abbiamo fatto molte manifestazioni nelle province con una agenda di lotta che doveva crescere assecondo di come si sviluppava la vertenza sblocco salari e la trattativa con il Governo, ma chiusa positivamente la trattativa abbiamo congelato momentaneamente le proteste, non avrebbe avuto senso continuare a manifestare senza una precisa ragione sarebbe stata una protesta fine a se stessa. Noi abbiamo avuto la lucidità e la volontà di afferrare al volo il varco che si è aperto con il Governo per trattare e risolvere il problema dopo la dichiarazione di sciopero che abbiamo fatto, questo deve fare il Sindacato, dopo la lotta iniziale necessaria per sensibilizzare chi Governa, il Siap questo ha fatto, diversamente il ruolo del Sindacato diventa marginale è inutile. I sindacati che non hanno negoziato con noi per portare il risultato ai colleghi, probabilmente hanno bisogno di continuare a manifestare perche nulla ha prodotto la loro azione e non ci sono risultati per i loro rappresentati, noto che ora cercano di spostare l’obiettivo su altri piani, ma i colleghi hanno compreso perfettamente come stanno le cose sono cittadini di questo paese, non solo poliziotti, carabinieri, militari
e vigili del fuoco. Per ciò che attiene al malumore non può scomparire in un batter d’occhio, e destinato a restare sino a che non si risolvono alcune questioni legate ai temi della Politica dei redditi e rinnovi dei CCNL, il Riordino delle carriere e delle Funzioni, la razionalizzazione degli apparati di sicurezza e delle polizie locali per evitare sprechi e duplicazioni.
Riccardo Antonioli
D.E.