Al Signor Presidente del Consiglio
Dr. Matteo Renzi
Signor Presidente,
in questi anni così difficili per tutti non è facile riformare un Paese, che, per troppo tempo è stato bloccato da una paralisi politico-burocratica che ha tolto ogni energia e speranza ai cittadini. La Sua politica riformatrice così fitta d’impegni e priorità, comprenderà anche la riforma del “Sistema di sicurezza interna” come ha preannunciato nel corso del Suo ultimo intervento presso la Scuola Superiore di Polizia, che, certamente non potrà essere disgiunta dalla riforma dei ruoli e delle qualifiche del personale. Così come per quella del sistema giustizia, se si vuole rendere il sistema paese più efficiente, anche rispetto alle mutate esigenze dei fenomeni delittuosi di una società multirazziale e globalizzata. Sono convinto, ma credo che il pensiero sia ampiamente condiviso, che senza il binomio sicurezza e giustizia il Paese non possa ripartire. Si tratta di condizioni necessarie per consentire un sereno e concreto sviluppo delle micro economie dei territori, specie i più depressi, volano necessario per consolidare il quadro macro economico e finanziario del nostro Stato.
Senza sicurezza non ci può essere sviluppo, sicurezza e giustizia sono fattori necessari per adeguati standard di legalità e la lotta all’evasione; senza certezza del diritto e della pena, continueremo a lasciare spazio a corruzione, criminalità diffusa e organizzata, patologie che hanno contribuito in maniera significativa a mettere in ginocchio l’economia del nostro Paese e la speranza dei cittadini e dei nostri giovani.
I gravi fatti di Parigi e la strage di Tunisi, dove nostri connazionali hanno perso la vita ed altri sono rimasti gravemente feriti, tristemente, ci ricordano altri momenti della nostra storia recente e passata, segnata dalle dure lotte che la Repubblica ha dovuto affrontare per raggiungere e mantenere la Democrazia. Gli uomini al servizio delle Istituzioni e rappresentanti del personale delle Forze dell’ordine, non possono che sostenere con determinazione la necessità di riformare gli apparati di sicurezza, anche sotto il profilo della distribuzione più chiara di compiti e funzioni, tecnico logistica e delle risorse sussidiarie. Dopo il provvedimento in tema di Antiterrorismo appena varato e con l’approssimarsi del Giubileo, i tempi si fanno sempre più stretti, c’è poco tempo. Non possiamo più procrastinare la riforma di un sistema coerente di norme, atte a proiettare le forze di polizia nel prossimo futuro. E’ assolutamente necessario un intervento strategico di riordino dell’attuale modello di sicurezza che mostra da tempo tutti i limiti di una riforma se pur eccellente, ma varata nel lontano 1981 i cui capi saldi, ritengo non possano essere messi in discussione, specie in tema di ordinamento del personale e delle Autorità di PS nazionali, provinciali e locali. La confusione e sovrapposizione di competenze, che nel tempo si sono sedimentate ingenerano confusione e in alcuni casi inefficienza, le difficoltà di coordinamento, la mancanza di obiettivi certi e concreti, risorse umane del tutto insufficienti e non più giovani, questo il desolante scenario al nostro interno che ha sfibrato anche i più volenterosi. Le forze di polizia a competenza generale e specialistica, hanno bisogno di ritrovare fiducia e certezze. La sensazione più frequente è quella di girare a vuoto, lasciando così spazio a certa politica e sindacati per derive populiste e demagogiche su temi delicatissimi. Come Le è noto, ci sono sensibilità politiche e culturali molto diverse all’interno del variegato panorama dei sindacati di polizia e del Comparto della Sicurezza. Per essere concreti, riteniamo che occorra partire da un adeguato incremento di personale, attraverso assunzioni straordinarie in deroga ai limiti imposti dal turn over: a) varare una legge delega sul necessario riordino dei ruoli e delle qualifiche del personale e della dirigenza di ps; b) riformare alcune parti della legge 121/81, capo saldo di tutte le Forze di Polizia; c) riformare il Comparto Sicurezza e Difesa, attraverso una rimodulazione organizzativa o separazione di quello della Sicurezza da quello della Difesa.
Nell’apprezzare quanto fatto sino ad oggi dal Suo Governo e dal Ministero dell’Interno (è il caso dello sblocco del tetto salariale, e altri provvedimenti che ci riguardano scaturiti dal dibattito in seno al Forum Nazionale della Sicurezza PD presieduto dall’On. Fiano), Le chiediamo un ulteriore sforzo. Consapevoli che la dura crisi finanziaria e le direttive europee hanno imposto rigidi paletti per la revisione della spesa pubblica, siamo altresì sostenitori convinti dell’idea che la sicurezza vada intesa come investimento e non esclusivamente come spesa o costo; il principio è stato fissato per la prima volta nel DEF 2014 dal Suo Governo, accolto con soddisfazione da tutti noi. Infatti per la prima volta un documento così importante, in cui sono tracciate le linee di politica economica, riconosce il valore strategico del nostro ruolo e delle nostre funzioni per lo sviluppo dell’economia.
È in quest’ ottica che sosteniamo la necessità di potenziare le risorse umane, con un incremento degli organici da reperire nell’immediato e senza particolari aggravi di spesa connessi alle procedure concorsuali, attraverso uno strumento efficace e lineare come lo scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori degli ultimi concorsi per Allievi Agenti riservati ai VFB. Stesso discorso vale per gli idonei dei concorsi interni riservati al personale in servizio (V.Sov. e V. Isp.), i cui costi sono ampiamente coperti e finanziati, quest’ultima criticità va considerata rispetto alla patologica carenza di ben 23.000 ufficiali di p.g. - necessari per una efficace gestione dei fascicoli e del servizio.
Signor Presidente, una volta tanto si ha la possibilità concreta di dare spazio al merito, basta guardare l'esito della graduatoria degli idonei non vincitori per rendersi conto dell’elevata qualità espressa dai concorrenti, diverse centinaia di giovani che hanno ottenuto delle votazioni altissime (9,65 su 10,00) superando di gran lunga la media dei precedenti concorsi, giovani pronti nell’immediato, a lavorare per la Sicurezza del Paese, dei cittadini e delle Istituzioni democratiche.
Da poliziotto, sindacalista e cittadino, Le chiedo una riflessione attenta, com’è nel suo stile pragmatico e risolutore, il Paese lo chiede, noi confidiamo nella Sua azione.
In attesa di un Suo cortese riscontro porgo i miei più cordiali saluti.
Il Segretario Generale Giuseppe Tiani
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