LINEE GUIDA SORVEGLIANZA SANITARIA

LINEE GUIDA

SORVEGLIANZA SANITARIA

OCCORRE FAR CHIAREZZA SUL DECRETO DEL CAPO DELLA POLIZIA CHE RESPONSABILIZZA DATORI DI LAVORO IMPREPARATI SU UN ARGOMENTO DELICATISSIMO:

IL PASSO AVANTI CHE E' STATO FATTO NON DEVE TRASFORMARSI IN UN SALTO NEL VUOTO

Uno dei nostri obbiettivi è quello di cercare di salvaguardare la salute dei poliziotti.

Purtroppo in Italia la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro all'interno delle Aree Riservate delle Forze dell'ordine è a dir poco inadeguata e le competenze di rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori ricadono proprio sui sindacati provinciali.(RLS)

In questi giorni il Capo della Polizia ha emanato un decreto che ha introdotto una sorta di linee guida che dovranno essere seguite per prevenire il conclamarsi di patologie nel personale anche durante il servizio. Un provvedimento che come abbiamo detto appare come un passo avanti rispetto al passato perché introduce una sorveglianza sanitaria dai 50 anni in su ma che evidenzia aspetti a dir poco oscuri che occorrerà chiarire al più presto.

La recente esperienza dell'introduzione delle linee guida sullo “stress correlato” ci ha insegnato che quando l'Amministrazione ha avuto l'occasione per far qualcosa di positivo ha fallito, visto che ad oggi nessun medico della Polizia di Stato è in grado di esprimersi proprio sulla tipologia di sorveglianza che dovrebbe essere applicata a coloro che risultano sotto stress..

Per questo, in qualità di RLS, esprimiamo molta cautela rispetto al nuovo decreto del Capo della Polizia, considerando tra l'altro che ad oggi non è stata ancora diramata nessuna circolare esplicativa.

Dal decreto emerge chiaramente che l'argomento sarà trattato dai Dirigenti in qualità di Datori di Lavoro e ciò significa che ci troviamo all'interno del decreto leg.vo 81/08. Questo aspetto implica evidenti livelli di responsabilità che tutti i datori di lavoro dovranno assumersi in particolare nei confronti del personale che ha compiuto i 50 anni, visto che dovranno attivarsi in prima persona per individuare i dipendenti che dovranno indirizzare ai medici competenti per essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria.

Questo è uno degli aspetti che ci preoccupa di più, visto che la nostra Amministrazione, ad oggi, non è stata in grado di avvicinarsi nemmeno minimamente agli standard di conoscenza che dovrebbero essere acquisiti da coloro che ricoprono ruoli così delicati.

Per questo riteniamo che sarà fondamentale continuare la nostra battaglia per ottenere modifiche giuridiche mirate al Comparto Sicurezza sull'argomento, in particolare per il disagio psicologico e contestualmente insistere a svolgere sul territorio correttamente il ruolo di RLS, responsabilizzando un Amministrazione che non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia su argomenti così fondamentali per la categoria.

Il Segretario Provinciale

Roberto TRAVERSO

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