Cambiano i Governi ma la linea politica è sempre la stessa. Con l’ultimo intervento da parte di questo Governo Tecnico – decreto legge del 22 dicembre 2011 nr. 211 – abbiamo trovato un nuovo ed ennesimo regalo sotto l’albero. Quanto apportato dal Decreto in argomento è un intervento urgente per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri. Ovvero, dare maggiori responsabilità sotto l’aspetto dei fermi e degli arresti in flagranza di reato agli organi di Polizia; infatti, il presente Decreto impone che l'arrestato venga custodito dagli Ufficiali e Agenti di Polizia Giudiziaria presso le Camere di Sicurezza del circondario in cui è stato eseguito l'arresto.
Questa Segreteria Provinciale SIAP Lodi non è in sintonia con quanto previsto dall’articolo 123 bis, in quanto siamo convinti che tenere un soggetto in uno spazio angusto, con un giaciglio in muratura, o nei casi migliori, su di una rete con un materasso, con una coperta, senza una finestra ed un bagno non è una giusta soluzione. Siamo anche dell’avviso che le Camere di Sicurezza presenti non abbiano degli spazi divisi in settori femminili e maschili. Crediamo, invece, che essere associati presso la Casa Circondariale (Carcere) più vicina sia meno traumatico. L’indagato, in detto luogo, avrebbe la possibilità di trovare un letto pulito, un pasto caldo, un servizio igienico adeguato, assistenza sanitaria ed un ora d’aria. Tutti servizi che la Polizia di Stato e le Forze dell’Ordine non sono assolutamente in condizione di assicurare.
Qui, a Lodi, in Questura vi sono solo due Camere di Sicurezza che combaciano esattamente con quanto da noi sopra illustrato. Se si parla di un tempo strettamente necessario, per tradurre l’indagato innanzi al Giudice, non crediamo che ci siano problemi particolari. In Questura, infatti, non possono essere fornite le dovute assistenze: pasto caldo, assistenza sanitaria ed altro. Questo in considerazione del fatto che, come più volte denunciato da questa Segreteria, vi è una carenza organica del personale e il tutto si ripercuoterebbe sul capo turno dell’Ufficio Denuncie e, soprattutto, sull’Operatore del Corpo di Guardia che avrebbe, anche, l’oneroso compito di controllare il fermato (o fermati) saltuariamente. Non di certo al controllo del fermato potrebbe procedere la Volante che ha operato l’arresto; altrimenti, si rischierebbe di lasciare scoperto il territorio.
Da qui il grido di allarme di questa Segreteria Provinciale che, con questa civile protesta, vuole cercare di sensibilizzare l’Opinione Pubblica e le Istituzioni a credere in questo ulteriore disagio che anche il Governo Tecnico ci ha gravato.
Il neo Ministro degli Interni – dottoressa Cancellieri – dopo il nostro accorato appello ha affermato con una nota che abbiamo “in parte” ragione e che le nostre osservazioni sono “fondate”. Abbiamo apprezzato, inoltre, le dichiarazione del Vice Capo della Polizia – Prefetto Cirillo – che ha tenuto a sottolineare: “le camere di sicurezza sono inadeguate e il “braccialetto” elettronico è un lusso che in Italia non possiamo permetterci”.
Ora ci chiediamo: “è giusto che gli organi di Polizia e tutto il suo apparato devono essere in ogni circostanza messe nelle condizioni di operare nella massima criticità?”.
A voi cittadini lasciamo la risposta.
Gianni Bianchi
Segretario Provinciale SIAP Lodi