IL RUOLO DEL SINDACATO IN UN PAESE IN CRISI!
di Fabio Mancini ( Segretario Generale Lazio)
Il nostro Paese sta attraversando uno dei periodi più difficili dal dopoguerra. Stiamo
assistendo,quasi impotenti, ad un evidente impoverimento della nostra società, della
nostra quotidianità senza, peraltro, le energie necessarie per poter reagire
adeguatamente. Diversi ambienti della società civile sostengono che i provvedimenti del
nuovo governo dei tecnici starebbero SALVANDO il Paese che, altrimenti, rischiava il
precipizio finanziario e culturale.
A questo proposito mi preme puntualizzare che, intanto, l’esecutivo dei professori,
consente di certificare senza ombra di dubbio il totale fallimento della politica del nostro
Paese.Quella politica che negli anni non ha saputo resistere al potere, inteso nel senso più
negativo del termine, trascinando la nazione in una situazione difficile, pericolosa, a tal
punto da pregiudicare il futuro delle nuove generazioni e, forse, della nostra storia
democratica.
In questo contesto si muovono le Forze di Polizia, costrette, loro malgrado, ad operare in
un clima di disagio crescente che mette alla prova la loro grande professionalità e,
soprattutto, il loro grande senso dello Stato.
E’ evidente che i tagli lineari, ritenuti necessari dagli ultimi governi che si sono succeduti
alla guida del Paese, hanno fortemente colpito anche le Forze di Polizia le quali, mai
come negli ultimi anni, vedono compromessa la loro azione finalizzata alla salvaguardia
dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica.
Infatti, come noto, le carenze strutturali ed economiche, stanno condizionando sempre
più l’opera di interi apparati, ridimensionandone di fatto l’efficacia che non consente di
contrastare sufficientemente una criminalità sempre più diffusa quanto agguerrita..
A questo bisogna aggiungere che i provvedimenti del governo,e tra questi l’imminente
riforma pensionistica, colpirebbero in maniera incisiva anche le Forze dell’Ordine,
paragonando gli uomini in divisa agli altri dipendenti dello Stato in barba alla c.d.
“specificità” che, dopo anni di lotte sindacali, sarebbe stata riconosciuta, uso il
condizionale, agli operatori delle Forze di Polizia.
Forse i signori professori credono che si possa stare su una volante o schierati nelle
manifestazioni di piazza anche dopo i 60 anni allo stesso modo come si starebbe dietro le
scrivanie!
E’ su questo che si misura l’azione del sindacato o meglio, del vero sindacato. Per quanto
mi riguarda l’attività sindacale del SIAP è tanto evidente quanto esemplare,e
dimostrabile dalle numerose iniziative di protesta che lo vede sempre in prima fila su
tutto il territorio nazionale, impegnato nel difendere la professionalità delle donne e degli
uomini in uniforme, la loro operatività, il loro lavoro finalizzato a salvaguardare il
Paese, la sua democrazia, il suo vivere civile.
In questa azione, il SIAP, con grande senso di responsabilità, si pone anche come
interlocutore affidabile verso un’Amministrazione in difficoltà schiacciata da carenze
strutturali, economiche, ed umane e spesso ostaggio di una politica arrogante,
insensibile e distante dai veri problemi che vivono le Forze dell’Ordine.
Mai come in questo momento il ruolo del sindacato è un bene irrinunciabile.!! Non può
trascurarsi quanto sia importante una politica sindacale seria, determinante e di
controllo verso politiche scellerate che stanno opprimendo e mortificando gli Operatori
di polizia.
Credo fortemente che l’attività del SIAP, nato grazie alla capacità intuitiva e al grande
lavoro di pochi colleghi, i cui obiettivi sono sempre stati quelli di tutelare i ruoli e le
qualifiche più deboli della nostra Amministrazione, stia dando un forte contributo a
tutela della categoria. Numerose le iniziative di contrasto! Tanti sono i ricorsi anche
giudiziari intrapresi ! Tante sono le posizioni assunte nel rispetto dei contratti!
Peccato dover registrare che altre realtà sindacali, presenti all’interno della Polizia di
Stato, preferiscono, magari per interesse di parte, una politica accomodante e, per certi
versi, lontana dal rivendicare i diritti delle Forze dell’Ordine in barba a quanti,
inconsapevolmente, li sostengono e che tuttora credono in loro.
Dove erano quando nel 2011 il SIAP è sceso in piazza per ben 16 volte per
denunciare i taglie alle Forze dell’Ordine? Credo che per il futuro il nostro
compito dovrà essere più incisivo nel rivendicare il ruolo del SIAP, le sue iniziative, le
sue battaglie, le sue finalità, i suoi obiettivi, magari aprendo gli occhi a tanti colleghi,
anch’essi alle prese con questa crisi economica che non risparmia nessuno.
Colgo questa occasione per ringraziare tutte le strutture del SIAP Laziale, per il
grande senso di responsabilità dimostrato, per i risultati raggiunti, per il contributo
sempre impeccabile a difesa dei diritti dei poliziotti e delle poliziotte e per lo sforzo
quotidiano che esercitano a fianco di quanti credono in noi.
Ovviamente, un sentito ringraziamento lo rivolgo a tutti coloro che da anni ci
sostengono, spesso in silenzio ma che ci danno la forza di andare avanti nell’esclusivo
interesse della categoria.
Tutti abbiamo la consapevolezza che non sarà facile per il futuro muoversi in un contesto
sociale cosi difficile quanto preoccupante. Sono sicuro, però, che il SIAP, come sempre,
saprà dare il suo contributo, continuando nella sua azione senza tentennamenti e senza
strani obiettivi di parte a fianco di quanti, tutti i giorni, vengono chiamati a difendere il
futuro del nostro grande Paese.
Roma, 2 aprile 2012