SIAPInform@03_2025
Il Siap da sempre è convinto assertore che va sempre garantito il diritto di manifestare senza armi, pacificamente e in sicurezza, come sancito dall’art. 17 della nostra Costituzione e dall’art. 12 della carta Europea dei diritti fondamentali. Siamo orgogliosi che a far data dalla L. 121/81 che riformò gli apparati preposti alla Sicurezza Pubblica, salvo rarissime e motivate eccezioni, non sono mai state vietate manifestazioni pubbliche di qualunque genere. (...)
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A fronte di una violenza di piazza premeditata che attenta alla vita dei lavoratori/operatori di polizia in uniforme che devasta le città e brucia i mezzi dello Stato, non vi possono più essere mezze misure, è il tempo di agire urgentemente. Approviamo e sosteniamo convintamente l’introduzione di norme che tutelino anche sul piano legale gli agenti in piazza o nei diversi teatri operativi, quando agiscono nell’esercizio delle loro funzioni e prerogative che, rammento sono fissate dalla legge. Ciò detto, sono necessari provvedimenti correttivi sul piano procedurale in tema di responsabilità penale, afferenti l’alveo esclusivo delle necessarie tutele operative dei servizi di polizia, che da anni chiediamo al fine di garantire, in uno scenario compromissorio e in una fase complessa e velenosa, la serenità delle condizioni di operatività e impiego di poliziotti e militari. Non chiediamo immunità e non le vogliamo, siamo cittadini che svolgono un lavoro delicato e rischioso e, al pari degli a stati europei più avanzati, sono necessarie norme che consentano ai poliziotti di agire correttamente nel rispetto della legge e dei diritti umani, salvaguardando la loro vita e la serenità del vivere civile nei diversi ambiti in cui si espletano le attività della vita di ogni cittadino, come si conviene in uno Stato autenticamente democratico. Va restituita allo Stato, cosi come ai poliziotti e militari che lo servono, quella dignità delle funzioni che ogni giorno di più viene erosa, anche per le posizioni strumentali, pretestuose e culturalmente volgari di una parte consistente e confusa della classe politica a cui chiediamo maggiore senso di responsabilità su temi come quello della sicurezza. La gestione dell’Ordine Pubblico da parte delle autorità civili di Pubblica Sicurezza e l’uso della forza, prerogativa dei poliziotti quando autorizzata e necessaria, è sempre stata circoscritta nell’ambito dei principi democratici, rispettando la libertà di manifestare nell’osservanza concreta dei dettami costituzionali, che devono valere tanto per i poliziotti che per i manifestanti. Ci sentiamo offesi e sinceramente sdegnati dalle dichiarazioni di alcuni attori del dibattito pubblico, intrise di un livore ideologico e irrazionale, contro padri e madri che lavorano indossando l’uniforme per svolgere il proprio lavoro. Un modo di agire illogico e immotivato che, a dispetto della presunta superiorità morale, stride con la realtà trasformando i legittimi slogan antifascisti in espressione di un retaggio fuori dai tempi e antistorico contro le uniformi.
La ferma quanto determinata presa di posizione del Sindacato ha avuto notevole rilevanza mediatica, con articoli, agenzie di stampa e la partecipazione del Segretario generale Tiani alla trasmissione televisiva di Rai 3, Agorà. Sul nostro sito www.siap-polizia.org è possibile visionare il materiale in argomento.
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